Montaner ai pacifisti: "Ahmadinejad è il nuovo Hitler"

Durissimo Carlos Alberto Montaner (esule cubano, professore universitario, editorialista e vicepresidente dell'Internazionale Liberale, come sanno bene i frequentatori di questo blog) in un articolo intitolato "La nascita del nuovo Hitler" e dedicato al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Tutto da leggere. Intanto perché fa piazza pulita dei luoghi comuni terzomondisti e ignoranti che abbondano anche sull'Iran. «C'è la tendenza a percepire l'Iran come un Paese del Terzo mondo, povero e arretrato, ma è un errore. E' una grande nazione - più vasta di Francia, Germania, Inghilterra e Italia messe insieme - con 68 milioni di abitanti e una produzione giornaliera di greggio pari a quattro milioni di barili, che permette al Paese di ammassare una grande quantità di riserve, operazione possibile grazie al fatto che la sua bilancia commerciale è in netto attivo. Nello stesso tempo, ha un grande numero di tecnici e scienziati, educati in ottime università occidentali, ed ha alla sua portata intellettuale, industriale ed economica lo sviluppo di armi nucleari, un obiettivo nel quale si sta già impegnando, ignorando tutti i richiami al buon senso fatti dalla comunità internazionale». Il presidente Ahmadinejad, prosegue Montaner, «ha fatto due dichiarazioni che bastano a far rabbrividire chiunque. La prima è che "Israele deve essere cancellata dalle cartine geografiche". La seconda è che "il mondo deve capire che Israele non è l'unico obiettivo dell'Iran, ma semplicemente il primo"».
Non è avventato, scrive Montaner, prevedere cosa avverrà nel Medio Oriente nel prossimo futuro. «Un Iran dotato di armi nucleari, condotto da un pazzo come Ahmadinejad, armato con missili costruiti dalla Corea del Nord e capaci di portare le loro testate praticamente in tutte le principali città dell'area, supportato da un esercito di due milioni di soldati, cercherà di conquistare il suo "spazio vitale", il suo lebensraum, intimidendo i Paesi confinanti, come un primo passo nel suo disegno di cancellare Israele».
La frase che chiude l'articolo è dedicata alle anime belle del pacifismo "senza se e senza ma": «Se Churchill fosse stato ascoltato nel 1935, quando chiedeva di fermare i nazisti a tutti i costi, l'umanità si sarebbe risparmiata la morte di 60 milioni di persone e la più grande devastazione ad opera dell'uomo che la storia ricordi». Concetto di una evidenza lampante agli occhi di chiunque non sia accecato dall'ideologia.

Qui il testo integrale di "The birth of a new Hitler" in inglese.
Qui il testo integrale di "El nacimiento de un nuevo Hitler" in spagnolo.

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