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Visualizzazione dei post da dicembre, 2009

Contro il lato oscuro del Web

Dal Wall Street Journal , per la firma di "Jimbo" Wales , fondatore di Wikipedia, arriva l'attacco più duro letto sinora alla mancanza di responsabilità da parte di chi scrive su Internet. Wales chiede nuove leggi («it's time to re-examine the current legal system») per impedire ai peggiori («prevent the worst among us») di imperversare liberamente sul Web. Concetti che non sono nuovi per frequentatori di questo blog. Anche se la gran parte degli opinionisti italiani non riesce ad andare oltre la frase «Internet deve essere libera», fingendo di non sapere che non c'è libertà senza responsabilità. What we see regularly on social networking sites, blogs and other online forums is behavior that ranges from the carelessly rude to the intentionally abusive. Flare-ups occur on social networking sites because of the ease by which thoughts can be shared through the simple press of a button. Ordinary people, celebrities, members of the media and even legal professionals h

La sinistra alla guerra del tram

di Fausto Carioti E va bene che la sinistra è alla canna del gas (forniture invernali da parte di Gazprom permettendo). Va bene pure che in tempo di guerra ogni buco è trincea e tutto il resto. Ci mancherebbe. Però Silvio Berlusconi era rimasto l’ultimo premier del mondo ad avere una fermata dell’autobus sul marciapiede sotto casa. Letteralmente. Questa fermata è stata rimossa ieri, con appena quindici anni di ritardo. «Motivi di sicurezza», ha spiegato la prefettura di Roma, cui si deve la decisione. C’era bisogno di Massimo Tartaglia e della sua statuetta tirata in faccia al presidente del Consiglio per arrivarci. Nel frattempo, in questi tre lustri, sotto casa del Cavaliere è successo di tutto, incluso lo scarico di vagonate di letame da parte dei no global alla vaccinara contigui alla giunta di Walter Veltroni. Che se invece di letame fosse stato - per dire - un esplosivo fatto in casa col fertilizzante, tipo quello usato da Timothy McVeigh per l’attentato agli uffici federali di

Il bivio di Bersani

di Fausto Carioti Cosa è il Partito democratico? È l’alternativa al PdL o è un concorrente diretto dell’Italia dei Valori? È un partito che si candida a governare il Paese, e che quindi ragiona nell’ottica di chi prima o poi pensa di avere un proprio rappresentante a palazzo Chigi, o si è ridotto a essere una lista antisistema, che si candida a conquistare il voto di protesta, incluso quello delle cheerleader del mafioso Gaspare Spatuzza? Insomma, Pier Luigi Bersani è in grado di assumere un ruolo di guida nei confronti del popolo di centrosinistra, come fece all’epoca Palmiro Togliatti, o è condannato a obbedire alla pancia degli elettori? La risposta a queste domande il segretario del Pd dovrà darla nelle prossime settimane. Scegliendo se sedersi o meno al tavolo delle riforme con la maggioranza. Non sarà una decisione facile. Sia perché una parte del suo partito, dirigenti inclusi, nutre nei confronti dell’attuale governo e dei suoi elettori un forte sentimento di odio antropologico

Se Fini scommette sul logoramento del PdL

di Fausto Carioti Il percorso intrapreso da Gianfranco Fini ha una sola spiegazione razionale. Quella che ieri Francesco Cossiga riassumeva così: «Porre fin d’ora la sua candidatura alla presidenza di un governo istituzionale che segua ad un impedimento di Berlusconi a continuare a esercitare il suo mandato». L’alternativa, ovvero che Fini stia pensando al Quirinale, se e quando si giocherà la partita per la presidenza della Repubblica, sposta i tempi e l’obiettivo, ma non cambia di molto i termini della faccenda: Fini - non da oggi - lavora per diventare il leader di uno schieramento moderato molto diverso da quello berlusconiano, e si muove con il passo di chi vuole diventare il garante della transizione verso quello che a sinistra chiamano «un paese normale». Che poi - stringi stringi - altro non sarebbe che un’Italia senza il Cavaliere. L’abbraccio e le lacrime con Silvio Berlusconi all’ospedale San Raffaele, insomma, non sembrano avere cambiato i termini della vicenda: quell’istan

Tempi lunghi per l'estradizione di Cesare Battisti

di Fausto Carioti La buona notizia: da ieri è più probabile che il terrorista rosso Cesare Battisti, rinchiuso in un carcere del distretto di Brasilia dal 2007, sia estradato in Italia, dove è stato condannato per quattro omicidi. Il Supremo tribunale federale brasiliano, ribaltando di fatto una decisione presa dalla stessa corte il 18 novembre, ha stabilito che il presidente Luiz Inacio Lula da Silva, chiamato a dare il via libera all’estradizione del terrorista, non potrà agire in modo discrezionale, ma dovrà rispettare quanto previsto dal trattato bilaterale Italia- Brasile. In altre parole, Lula non potrà negare l’estradizione. E questo, assicurano fonti del governo italiano, fa piacere anche a lui, perché gli sfila dalle mani una patata bollente che si sarebbe risparmiato volentieri. La brutta notizia: i tempi, ammettono fonti diplomatiche italiane, non saranno rapidi. Debbono essere messi in conto, infatti, almeno altri due mesi, durante i quali non sono escluse nuove sorprese. L

Libertà e responsabilità per Internet

di Fausto Carioti La gente che incontri su Internet è la stessa che incroci per strada: c’è la persona educata che rispetta la precedenza, c’è quello che sbaglia ma ti chiede subito scusa e c’è la teppa che prima ti investe e poi ti ricopre di insulti. La differenza è nelle regole: per strada bene o male le puoi applicare, sul Web no. Perché le automobili hanno la targa, e a ogni targa corrisponde una persona da multare. Sul Web, invece, la rintracciabilità esiste in teoria, ma non in pratica. La condizione normale è l’anonimato, e risalire dall’anonimo che sparge odio e calunnie a un nome e un indirizzo è impresa difficile e costosa. Così Internet assomiglia sempre più alle pareti dei cessi pubblici: chiunque passi si sente in diritto di lasciarci il peggio di sé. Tanto, nessuno saprà mai chi è stato. Con la differenza che online quelli che ti leggono sono mille volte di più: vuoi mettere la soddisfazione. Insomma, sul Web c’è la libertà, e ce n’è tanta. È la responsabilità che manca

Davanti al Rubicone

di Fausto Carioti È presto per dire se Silvio Berlusconi, ieri, ha davvero varcato il Rubicone. E cioè se ha deciso di imboccare quel sentiero che, nelle sue intenzioni, dovrebbe consentirgli di scavalcare in un colpo solo il Quirinale, le procure armate di pentiti emersi all’improvviso da anni di amnesie, l’opposizione e gli alleati riottosi, in modo da riportare gli italiani al voto in primavera e tornare al governo più bello e più forte che pria. Di sicuro, però, in queste ore il Cavaliere ci sta pensando sul serio, e ieri ha fatto un nuovo passo importante in questa direzione. Anzi, due. Il primo è stato la risposta a Gianfranco Fini. Freddo, il presidente della Camera gli aveva fatto sapere di non condividere le sue parole sulla Corte costituzionale e i magistrati, invitandolo a «precisare meglio» il suo pensiero. Glaciale, il presidente del Consiglio gli ha risposto che «non c’è niente da chiarire», dicendosi «stanco delle ipocrisie». Va da sé che ha parlato a Fini anche perché Q

Le dieci bufale di Copenhagen

di Fausto Carioti Se qualcuno fosse davvero preoccupato per l’omologazione dell’informazione, è proprio in questi giorni, durante il vertice di Copenhagen, che avrebbe il diritto di incavolarsi. Telegiornali, quotidiani, settimanali, speciali televisivi e radiofonici: tutti impegnati a dire le stesse cose. Per non parlare delle pubblicità che le aziende mettono ovunque per convincerci che sono diventate a «impatto zero» e che anche noi dovremmo calibrare ogni gesto della nostra vita per combattere il vero nemico dell’umanità: l’anidride carbonica, responsabile del surriscaldamento del pianeta. Tanta foga, dunque. Ma anche tante balle. Ecco le dieci bufale più in voga. 1) Il surriscaldamento E sì, la prima cosa su cui manca il consenso scientifico è proprio l’innalzamento della temperatura globale. I repubblicani americani hanno presentato al Senato un rapporto in cui sono raccolti i pareri di 650 scienziati, inclusi alcuni Nobel, che negano l’esistenza del riscaldamento globale o, comu

La società incivile è scesa in piazza

Fausto Carioti È che bisognerebbe smettere di credere alla favoletta della società civile saggia e ragionevole, alla quale occorre dare retta, o che comunque merita rispetto. La società, specie quando scende in piazza, non è affatto meglio della media dei singoli individui che la compongono. Anzi: come avviene di norma in tutti i gruppi, sono i personaggi dotati dei peggiori istinti a fare scuola e a trascinare il resto della compagnia. E anche quelli della maggioranza dovrebbero togliersi dalla testa l’idea che l’opposizione abbondi di riformisti con i quali si può dissentire, ma sempre con toni educati e senza escludere la possibilità di un accordo tra gentiluomini. Non è così che funziona. Personaggi come Giuliano Amato, Umberto Ranieri e Luca Ricolfi fanno sempre un figurone sui quotidiani della buona borghesia. Ma le loro elucubrazioni, talvolta barbose ma spesso sensatissime, non hanno diritto di cittadinanza nel grande popolo della sinistra. Provate a fare una manifestazione in

San Tignusu

di Fausto Carioti La sinistra ha finalmente un leader credibile. Gaspare Spatuzza, detto «U’ Tignusu», ancora prima di apparire in pubblico aveva già mostrato di avere tutte le qualità per diventare la guida morale di un’opposizione in disarmo. È lui il solo che sembra capace di dare alla pancia dell’elettorato depresso l’unica cosa che davvero vuole: l’annientamento politico e umano di Berlusconi. Così l’Unità di Concita De Gregorio, ieri, lo ha rappresentato in prima pagina come una spada circondata di luce che squarcia le nubi e punta dritta su palazzo Chigi. Anche la titolazione era da giudizio finale: «Tremano i palazzi del potere. Le rivelazioni sulle stragi del ’93 a Roma, Firenze, Milano». «Minchia», direbbero a casa Spatuzza: al confronto di un simile professionista della giustizia divina, l’arcangelo Michele, che spada in mano sconfigge il «serpente antico» dell’Apocalisse, rischia di passare per un collaboratore interinale del Padreterno. Ad accrescere l’aura mistica che ha

Il disegno poco intelligente dei fanatici di Darwin

di Fausto Carioti Il complotto papista avanza. Cioè, tranquilli: non c’è nessun complotto, però quelli di Micromega ne sono convinti, e farceli credere costa davvero poco. È successo che Libero ha recensito il libro che racchiude gli atti di un convegno a porte chiuse del Cnr , durante il quale le basi scientifiche dell’evoluzionismo sono state messe sotto accusa. Come sempre, si può concordare o meno. Micromega ha scelto una terza via: parlarne male senza capirci nulla. Ora, non vale la pena di dilungarsi troppo sulla qualità delle argomentazioni. Sia perché l’ha già fatto ottimamente Marco Respinti su queste pagine. Sia perché è evidente che chi ha scritto su Micromega, e cioè un tale Telmo Pievani, in realtà il libro non l’ha toccato, ma ne ha letto solo la recensione, come conferma il fatto che tutte le frasi del libro che appaiono nel suo articolo sono copiate da quello di Libero. Però una perlina di Pievani, nella sua recensione della recensione, occorre metterla in evidenza. Cos