Magna Carta: ecco perché ridiscutere la 194
«Se lo scontro è tra quanti vogliono ridiscutere l'attuale normativa sull'aborto e quanti, invece, vogliono abrogarla, il nostro posto è tra i primi. (...) Ma se lo scontro diventa tra quanti ritengono l'aborto un diritto del quale usufruire con il massimo della spensieratezza possibile e quanti pensano, invece, che si tratti sempre e comunque di un dramma, nel quale sono in gioco diritti che non appartengono unicamente alla donna, non abbiamo dubbi: ci schieriamo con il secondo partito». Sintesi efficace e condivisibile, quella dell'Uovo di Giornata su "L'aborto e i cattivi maestri", rubrica corsara online della fondazione Magna Carta, emanazione ufficiosa del presidente del Senato Marcello Pera. Dolorosissimamente condivisibile, nella sua prima parte (ridiscutere invece di abrogare).
Da sottoscrivere anche il punto attorno al quale ruota la questione: «Per questo, non comprendiamo cosa vi sia di scandaloso nel consentire, all'interno dei consultori, l'attività di quanti vogliono informare, spiegare, aiutare psicologicamente sulla base di una attività volontaria e sfuggendo ad ogni forma di costrizione. Per questo, riteniamo moralmente pericoloso che l'aborto possa praticarsi con l'assunzione di una pillola, come si fa con un mal di testa».
Da sottoscrivere anche il punto attorno al quale ruota la questione: «Per questo, non comprendiamo cosa vi sia di scandaloso nel consentire, all'interno dei consultori, l'attività di quanti vogliono informare, spiegare, aiutare psicologicamente sulla base di una attività volontaria e sfuggendo ad ogni forma di costrizione. Per questo, riteniamo moralmente pericoloso che l'aborto possa praticarsi con l'assunzione di una pillola, come si fa con un mal di testa».