Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2008

L'"Operazione trasparenza" e il sindacato oscuro

di Fausto Carioti I numeri diffusi dal ministero della Funzione Pubblica non svelano nessun segreto di Stato. Distacchi (retribuiti) e permessi sindacali (idem) sono previsti dalla legge e dai contratti collettivi. Tutti sanno che ci sono. Di nuovo, da ieri, sappiamo solo quanto l’attività sindacale pesa sulla pubblica amministrazione e sulle tasche dei contribuenti: un milione e 369mila giornate lavorative l’anno, per un costo, non piccolo, di 121,4 milioni di euro. Come si spiegano, allora, l’imbarazzo (evidente) e l’ostilità (celata a fatica) con cui Cgil, Cisl, Uil e le altre sigle hanno accolto la pubblicazione di queste cifre da parte del ministro Renato Brunetta? Semplice: si spiegano con l’abitudine pluridecennale dei sindacati di fare tutto all’oscuro dei cittadini. Che poi sarebbero i loro finanziatori, ma siccome si tratta di finanziatori spesso inconsapevoli, meglio che continuino a rimanere tali. Nel torbido si pesca meglio. I sindacati italiani sono “oscuri” in quasi tut

La ragazza marocchina di Piacenza e l'integrazione che non c'è

di Fausto Carioti Il grande merito dei fatti di cronaca è che ogni tanto ci costringono a togliere lo sguardo da Montecitorio e palazzo Chigi per farci guardare i vicoli e le case italiane, teatro di drammi veri, più potenti persino del lodo Schifani. Ieri, ad esempio, ci è stato ricordato che in Italia esistono ancora i matrimoni combinati. Anzi, con ogni probabilità sono in aumento, anche se nessuna statistica ufficiale lo dirà mai, visto che il fenomeno riguarda soprattutto quel microcosmo, separato dal resto della società, che sono le famiglie di tanti immigrati islamici in Italia. A Piacenza una marocchina di sedici anni è stata costretta a scappare di casa, e a fingere un rapimento, per evitare il matrimonio che la sua famiglia gli aveva combinato con un connazionale ultrasessantenne. Il quale era disposto a pagare i genitori della ragazza affinché gliela dessero in sposa: se non è tratta di minori, dunque, poco ci manca. La giovane, vivaiddio, è innamorata di un suo coetaneo, e

The other side of John Mc Cain

Dipende da come la pensate. Se credete che ciò che ha a che vedere con la vita privata dei politici siano beati cavoli loro, e che ciò che conta siano solo le loro idee (quelli che le hanno), lasciate perdere. Un tempo, la pensava così anche il sottoscritto. Ma se credete che per capire un uomo e le sue idee sia importante conoscere nel dettaglio la storia sua e delle persone che più gli sono vicine, allora divoratevi la splendida e lunga biografia di Cindy McCain appena pubblicata su Newsweek . Vi farà capire più cose del probabile futuro presidente americano dei giudizi di mille analisti.

La bandiera della pace e la dottrina cattolica

«Come mai uomini di Chiesa, laici o chierici che siano, hanno per tutti questi anni ostentato la bandiera arcobaleno e non la croce, come simbolo di pace?». Bella domanda. Il logo con i colori dell'arcobaleno e la scritta "Pace" lo abbiamo visto dappertutto, non solo sulle schede elettorali dei partiti di sinistra. Ma anche «sugli altari, ingressi e campanili delle chiese». Ha diritto quel simbolo di stare nelle chiese? Ci azzecca qualcosa con il messaggio di Cristo? Io, cari compagni cattocomunisti, di dottrina delle fede non capisco molto. Propaganda Fide , ovvero la Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, qualcosina però ne mastica. E ha appena deciso (meglio tardi che mai) di esprimersi sulla bandiera arcobaleno. Ripercorrendo la storia del simbolo, senza dubbio ignota al 99,9% dei pacifisti, e spiegandone la simbologia sincretista e new age - e quindi pagana - nonché la valenza intrisa di relativismo etico. Le conclusioni sono ovvie. Peccato che nelle pa

Il governo di destra che fa cose di sinistra

di Fausto Carioti Per anni si è pensato che la formula giusta per l'Italia fosse quella invocata - con una bella dose di cinismo - da Gianni Agnelli: un governo di sinistra che faccia una politica di destra. Vero o no che fosse, oggi vale l'esatto opposto: il governo Berlusconi, piaccia o meno, funziona proprio perché da destra sta facendo cose di sinistra. Giulio Tremonti, il ministro più popolare, ormai sta al liberismo reaganiano come la sagra della porchetta di Ariccia sta alla notte degli Oscar di Hollywood. I provvedimenti varati mercoledì a palazzo Chigi da un lato tolgono soldi a banche, assicurazioni e petrolieri, dall'altro aumentano gli stanziamenti per poveri e anziani e finanziano mutui agevolati per far acquistare la casa a famiglie poco abbienti, studenti fuori sede e immigrati regolari. Quanto al ticket sanitario da 10 euro che indigna l'opposizione, fu previsto proprio dal “patto per la salute” voluto dal governo Prodi, anche se mai introdotto. I minist

Chi ha voluto il ticket sanitario

Dopo la manovra triennale varata dal consiglio dei ministri, è riapparsa l'ipotesi di introdurre un ticket da 10 euro sulla diagnostica sanitaria e sulle prestazioni specialistiche. A conti fatti, porterebbe nelle casse dello Stato 830 milioni di euro l'anno. Si può discutere a lungo se il ticket sia una misura utile oppure no (qui si pensa di sì, se non altro per limitare la corsa alle prestazioni gratuite). Resta il fatto che reintrodurre il ticket è una bella rogna, che nessuno si vuole prendere. Anche il governo attuale s'inventerà di tutto per trovare quei soldi altrove. Lo scaricabarile è già iniziato. I ministri del governo Berlusconi fanno sapere che il ticket, in realtà, era già stato introdotto dal "Patto per la salute" voluto dal governo Prodi. L'allora ministro della Sanità, Livia Turco, s'indigna : "Finiamola con le menzogne. Il precedente esecutivo aveva sospeso questa misura e l’avrebbe cancellata: lo scorso anno abbiamo trovato 830 m

La vendetta degli elettori contro gli alieni di Bruxelles

di Fausto Carioti Gli elettori europei si dividono in due categorie: quelli che hanno bocciato i trattati europei e quelli ai quali è stata negata la possibilità di bocciarli. Gli irlandesi appartengono alla prima categoria. Gli italiani, come altri popoli europei, fanno parte della seconda. A Dublino e dintorni giovedì scorso, per volere della Corte suprema, cioè della massima magistratura irlandese, i cittadini sono stati chiamati alle urne per approvare o respingere il Trattato di Lisbona, versione edulcorata della precedente costituzione europea, che fu affossata dal pronunciamento degli elettori francesi e olandesi nel 2005. Il verdetto irlandese è stato reso noto ieri: il 53,4% dei votanti ha detto “no”. È la conferma - l’ennesima - che il palazzo di Bruxelles è visto dalla gran parte degli europei come un’astronave aliena piombata nel mezzo del continente da chissà dove, abitata da personaggi strani che, pur usando una lingua astrusa e incomprensibile, lontana da ogni comune idi

Bye bye Ue?

Sessanta per cento di "No" contro il quaranta per cento di "Sì". Se le prime, labili indicazioni sull'esito del referendum irlandese sul trattato Ue di Lisbona (la nuova "costituzione" europea) dovessero essere confermate, sarebbe la fine dell'Unione europea così come partorita dalla mente degli alieni di Bruxelles. Ovviamente gli euroburocrati faranno di tutto per dire che così non è, tergiverseranno, daranno un'altra chances agli elettori irlandesi. Tutto pur di non perdere la faccia un'altra volta. Ma il significato tecnico del voto è fuori discussione: per approvare quell'obbrobrio del trattato Ue serve l'unanimità, e se gli elettori irlandesi dicono "No", decenza imporrebbe di considerare la partita chiusa. Anche il significato politico è chiaro: l'elenco delle bocciature subite dai trattati europei per opera degli elettori è impressionante, e inizia in Danimarca nel 1992 con il trattato di Maastricht, prosegue ne

Regalo della Ue a Raul Castro

L'indiscrezione è filtrata martedì da Bruxelles, tramite un' agenzia Reuters : Gli stati dell'Unione europea sono vicini ad un accordo per mettere fine alle sanzioni su Cuba nonostante la richiesta Usa di continuare la pressione per riforme democratiche sull'isola comunista. Lo hanno riferito oggi alcuni diplomatici.(...) Le restrizioni erano state imposte dopo un giro di vite sui dissidenti nel 2003 e includono un congelamento delle visite di funzionari di alto livello, formalmente sospese nel 2005. (...) "Il momento potrebbe essere giusto visto i cambiamenti intrapresi dalla nuova leadership cubana", ha detto un diplomatico Ue. Commentano i dissidenti cubani in Italia tramite il loro sito, Cuba Libera : I cubani esiliati della diaspora sono preoccupati per le manovre che la Spagna di Zapatero e altre entità europee vicine alla dittatura hanno posto in essere per eliminare definitivamente le sanzioni, temporaneamente sospese, dell’Unione Europea contro il reg

I "ricordi" di Scalfari

Esilarante sputtanamento di Eugenio Scalfari, fondatore di Repubblica, ad opera di Piero Sansonetti, direttore di Liberazione, sul quotidiano di Rifondazione in edicola oggi : «Nel suo ultimo libro ("L'uomo che non credeva in Dio", Einaudi, pagine 150 euro 16,50) Scalfari dedica un capitolo a La Malfa e Berlinguer. Soprattutto a La Malfa, suo grande amico, politico geniale. Poi racconta di quella volta che Berlinguer disse "che la rivoluzione d'ottobre aveva perso la sua spinta propulsiva". E riferisce di una telefonata importantissima che gli fece La Malfa, quel giorno, per spiegargli quanto fosse importante quella svolta di Berlinguer ("Lo strappo", come lo battezzò Cossutta); e Scalfari costruisce su questa telefonata una vera e propria teoria politica. Non mi permetto di entrare nel merito dei rapporti tra Scalfari e La Malfa, ma da vecchio giornalista pignolo non posso non segnalare una curiosità: il discorso di Berlinguer sull'esaurimento

Cosa dirà Bush a Berlusconi

di Fausto Carioti Archiviato nel migliore dei modi l’incontro con Benedetto XVI (persino Europa, il quotidiano della Margherita, ammette che l’udienza del premier in Vaticano «è stata un successo»), cementata l’intesa con Emma Marcegaglia al convegno confindustriale di Santa Margherita Ligure, Silvio Berlusconi si prepara al faccia a faccia con il presidente statunitense, George W. Bush. Malgrado le apparenze, non sarà una formalità. L’amicizia speciale che lega i due presidenti, le rispettive amministrazioni e i due Paesi è fuori discussione. Ed è stata ribadita da Bush nell’intervista al Tg1 andata in onda ieri sera, dove è stato prodigo di elogi per Berlusconi: «Lo conosco, mi fido, mi piace. È uno dei veri leader internazionali». Ma è anche vero che a Washington si nutre qualche perplessità sull’impostazione della politica estera italiana. E la perplessità principale porta il nome dell’“amico Vladimir”. Il vertice di giovedì, che si terrà a palazzo Chigi o a villa Madama (Berluscon

Centrale nucleare di Krsko, storia di un successo

di Fausto Carioti Non aspettavano altro. Il guasto alla centrale atomica slovena di Krsko se lo sono ritrovato tra le mani come un dono del cielo. Un po’ c’è da capirli: negli stessi giorni in cui il ministro Claudio Scajola annuncia il rilancio del progetto nucleare italiano, a 135 chilometri da Trieste un reattore perde acqua dal sistema di raffreddamento. Piatto ricco, mi ci ficco. Così a Ermete Realacci, ex presidente di Legambiente e oggi ministro-ombra del Pd, non è sembrato vero rievocare lo spettro di Chernobyl e tornare a dire che «il nucleare non funziona». Proprio come ai bei tempi. Realacci riesce persino a giurare che gli Stati Uniti «hanno ormai abbandonato» la scelta nucleare. Falso: gli Usa contano 104 reattori in funzione e 12 in arrivo, mentre altri 20 sono in lista per essere costruiti. Le associazioni ecologiste intanto cavalcano l’incidente e annunciano la costituzione di un comitato per il “no” al nucleare e il «rispetto della volontà popolare espressa nel 1987».

Nostalgia di Chernobyl

Immagine
Quindici righe in una "breve" a pagina 6. Non lavorate da un giornalista interno, ma copiate e incollate da un lancio di agenzia France Press, come si usa per le notizie di scarso rilievo. Tanto merita per il Financial Times l'incidente nella centrale nucleare slovena di Krsko. Giustamente: la non-fuga di radiazioni è una non-notizia. E qui, in Italia, manco fossimo davanti a un'altra Chernobyl. Qualcuno, a sinistra e nel fronte dei paleo-ecologisti, ha una gran nostalgia della tecnologia nucleare civile sovietica.