Lo strappo istituzionale
di Fausto Carioti Ci vuole un fisico bestiale e chissà se Silvio Berlusconi ce l’ha ancora. Il premier ha archiviato da poche ore la pratica della manovra con la sospiratissima firma di Giorgio Napolitano. Ha appena incassato una promozione dal governatore Mario Draghi, sia per quanto fatto in politica economica negli ultimi due anni, sia per la manovra appena varata, perché «nelle nuove condizioni di mercato era inevitabile agire». Insomma, tutto pare promettere bene. Anche gli scontri istituzionali sembrano alle spalle. Ma è una sensazione che dura poco. A cancellarla ci pensa Gianfranco Fini. A metà pomeriggio, il presidente della Camera interviene per esprimere «dubbi sul testo al Senato del disegno di legge sulle intercettazioni»: la norma transitoria, inserita per rendere applicabile il provvedimento ai processi in corso, secondo Fini «è in contrasto con il principio di ragionevolezza». Concetto col quale si può concordare o meno. Però non ci sono dubbi che, nella commedia di que...