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Visualizzazione dei post da giugno, 2009

Dall'Espresso al Times, dal Times a Repubblica: ecco come funziona

Di Fausto Carioti È una storia istruttiva. Anche divertente, se uno non si chiama Silvio Berlusconi. Istruttiva perché illustra bene a che livello sia giunto certo giornalismo inglese anche in quella che dovrebbe essere la sua istituzione più prestigiosa, il quotidiano londinese “The Times”, di proprietà di Rupert Murdoch. Divertente perché spiega come, persino nell’epoca di Internet, la stessa notizia riesca ad andare da largo Fochetti, sede dell’Espresso, a largo Fochetti, nell’adiacente sede di Repubblica, passando per Londra, ma rimanendo sempre incredibilmente nuova e miracolosamente vergine. Succede che il settimanale di Carlo De Benedetti, nel suo ultimo numero, attacchi Silvio Berlusconi citando confidenti anonimi, ai piani alti del PdL, che sputano veleno sul premier. Fin qui, tutto nell’ordine delle cose. Poi, però, accade che il Times di Londra copi l’Espresso . Letteralmente. Nel senso che fa un vero e proprio copia-e-incolla del lavoro di retroscena già apparso sul magazi

La richiesta tardiva di Veronica Berlusconi

di Fausto Carioti Il desiderio di Veronica Berlusconi è comprensibile. La quasi ex moglie del premier ha scritto, in una lettera pubblicata ieri dal Corriere della Sera e firmata col suo nome da sposata, di non volere «consigli né richiesti né graditi». Chiede che suo figlio Luigi sia «lasciato in pace». «Come me e le mie figlie. E possibilmente anche le mie amiche», ha chiarito. Lo spunto gliel’ha dato Angelo Rizzoli, il quale aveva messo bocca nelle altrui vicende familiari, dando alla signora pubblici suggerimenti, anche su come educare i figli in certi momenti così delicati, da lei poco apprezzati. Nell’entourage del marito, peraltro, quest’ultima lettera è stata accolta con favore, perché il desiderio di minimizzare la risonanza della vicenda appartiene pure al presidente del Consiglio. Anche se umanamente comprensibile, però, la richiesta della signora Lario appare tardiva e controversa. È stata proprio lei, infatti, ad aprire il vaso di Pandora. Essendo persona intelligente e n

L'occasione della crisi

di Fausto Carioti Nel momento più difficile della sua avventura politica, Silvio Berlusconi ha tra le mani l’occasione per tirarsi fuori dai veleni e ridare slancio al suo governo. E questa occasione è proprio la crisi economica internazionale, che per l’Italia, secondo le stime del governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, vuol dire una discesa della ricchezza prodotta nel 2009 pari al 5% rispetto all’anno precedente. Il presidente del Consiglio sembra averlo capito: reagire nel modo giusto a questa emergenza è anche la migliore risposta da sbattere in faccia a chi lo attacca sul piano personale. Per cominciare, ieri Berlusconi ha detto che «bisogna trovare il modo di aumentare le pensioni», anche se soldi in cassa non ce ne sono ed è difficile pensare che questa affermazione possa avere un seguito immediato. Resta agli atti, comunque, l’impegno assunto dal Cavaliere. Dovrebbe andare meglio con gli altri interventi. L’esecutivo ha in agenda una nuova detassazione degli utili rei

Verso lo scontro finale

di Fausto Carioti La guerra fredda tra il gruppo Espresso e Silvio Berlusconi è diventata scontro aperto con il caso Noemi, e l’escalation di questo conflitto è appena giunta al massimo livello. Tra quello che Francesco Cossiga chiama «il noto gruppo editoriale svizzero» e il premier siamo ormai all’equivalente dello scontro nucleare. Con un gesto che non ha precedenti, l’editore di largo Fochetti, cioè l’imprenditore italo-elvetico Carlo De Benedetti, ha querelato ieri il presidente del Consiglio, poiché Berlusconi - si legge in una nota dell’editore - al convegno confindustriale di Santa Margherita Ligure «ha accusato il quotidiano La Repubblica di un attacco eversivo nei suoi confronti e nel contempo ha istigato gli industriali a boicottare ed interrompere gli investimenti pubblicitari». Siamo, insomma, allo scontro finale tra i due poteri politici più forti d’Italia: il Cavaliere, che può sempre contare sul consenso della maggioranza degli italiani (ribadito dalle elezioni appena c

La felicità è fatta di piccole cose

Di questi tempi basta poco per fare felice la sinistra. Basta non picchiarla troppo. Questi qui esultano perché hanno appena perso Venezia ma non Padova, Prato ma non Firenze, Lecce ma non Bari, Milano sì ma solo di pochi voti. E tutto questo contro un Silvio Berlusconi nel momento più difficile della sua avventura politica. E chissà se non avessero perso pure Frosinone i festeggiamenti che avrebbero fatto. E' vero quello che scrive oggi l'Unità: " C'è un'altra Italia ". Però vive sulla Luna.

Piuttosto che lasciare il tavolo, Berlusconi lo fa saltare

di Fausto Carioti «Ma che male c’è?». La risposta che Silvio Berlusconi riserva a chi gli elenca i rischi legati all’andirivieni di ragazze, accompagnatori e gente più o meno raccomandabile nella sua casa di Roma e nella sua villa in Sardegna la dice lunga. Sia sulla buona fede del Cavaliere, convinto di non aver commesso nulla di male e arroccato sul principio che nessuno può essere giudicato perché ama circondarsi di bella gioventù. Sia sulla sua ingenuità. Ed è questa a preoccupare davvero chi gli sta vicino. Perché nessuno può garantire sulle intenzioni di ognuno delle migliaia di personaggi che si sono presentati nelle sue dimore (Cosa c’era dentro quelle borsette? Quanti avevano un registratore o una macchina fotografica, magari incorporata in un cellulare? E se qualcuno, magari da una villa vicina, avesse portato con sé della droga? E se droga e macchina fotografica fossero stati fatti entrare apposta per incastrare il premier? Sono solo alcune delle domande che in queste ore gi

Buono-scuola, troppo bello per essere vero

di Fausto Carioti Dubitare è lecito, anche perché non è la prima volta che in un governo guidato da Silvio Berlusconi si parla di buono-scuola, e sinora si sa come è andata. Però Mariastella Gelmini che annuncia «una riforma che dia la possibilità di accedere a un bonus» a chi vuole frequentare le scuole non statali è una gran bella notizia. La speranza è che il ministro dell’Istruzione mantenga l’impegno e che questa sia la volta buona: ne guadagnerebbero le famiglie, prime tra tutte quelle più povere, e l’intero sistema scolastico. Oltretutto sarebbe una mossa politica azzeccata, e lo dimostrano le reazioni imbufalite con cui gli esponenti del Pd e della Cgil hanno subito accolto la proposta della Gelmini. Da un lato ci sarebbe un governo di centrodestra che fa una cosa davvero “di sinistra”, come dare a tutti i ragazzi, anche quelli di origini più umili, le stesse possibilità dei loro coetanei più ricchi. Mentre sulla sponda opposta il centrosinistra, tra l’aiuto alle famiglie e gl

Barack Berlusconi

(AGI) - Washington, 17 giu . - Barack Obama dichiara guerra alla Fox News di Rupert Murdoch. Abituato ad essere incensato dalla stampa americana, e non solo, il presidente ha accusato la Fox di "dedicarsi esclusivamente ad attaccare la mia amministrazione". Obama ha espresso il suo disappunto in un'intervista alla Cbnc. Pur senza citare esplicitamente la rete conservatrice il presidente ha fatto capire che si riferiva a Fox News, sottolineando che a suo avviso si tratta "di un enorme megafono" usato contro di lui e chi la guarda tutto il giorno "ha grandi difficolta' a trovare una sola storia positiva su di me". Obama e' da tempo ai ferri corti con l'ammiraglia di Murdoch.

L'Iran e gli ingenui

Premesso che di Mahmoud Ahmadinejad si può e si deve dire tutto il male possibile, la convinzione che le elezioni le abbia vinte Mir-Hossein Mousavi (tutt'altro che il moderato che ci viene dipinto da certe cronache lunari) mi sembra un puro atto fideistico. Basato sull'assunto, molto ingenuo, secondo il quale se noi crediamo che Ahmadinejad faccia parte della feccia della Terra lo stesso devono necessariamente pensare anche gli elettori iraniani, e quindi la sua vittoria è sicuramente irregolare. Purtroppo non è così che funziona. Le elezioni le vince chi prende più voti, che non sempre è il migliore dei candidati (a occhio e croce, in una sfida a due direi che ci sono il cinquanta per cento di possibilità che ciò accada). E che Ahmadinejad sia bravissimo a interpretare gli umori della pancia dei suoi elettori mi pare fuori discussione. Poi, certo, come sempre c'è l'élite: i blogger per cui tutti noi facciamo il tifo, i giornalisti, persino i calciatori della nazionale

Tutti in ginocchio da Gheddafi

di Fausto Carioti La madonna nera di Tripoli, alias Muammar Gheddafi, è apparsa ieri a Roma. Dal presidente della Repubblica agli accademici, passando per i ministri e gli imprenditori, tutti si sono messi in fila per ottenere le grazie del dittatore della "Grande Jamahiriyya Araba Libica Popolare e Socialista". Unica eccezione il Senato, dove i capigruppo hanno cambiato in corsa il programma odierno. Hanno capito che far parlare l’imbarazzante colonnello nell’aula di palazzo Madama sarebbe stato un regalo eccessivo. Un po’ perché il rais nemmeno sa cosa siano democrazia e Parlamento. Un po’ perché il personaggio si è presentato nella capitale con l’aria di chi ha vinto una battaglia durata più di sessant’anni e con l’intenzione di rinfacciarci il nostro passato colonialista, testimoniata dalla foto dell’eroe nazionale anti-italiano, Omar al-Mukhtar, appiccicata sull’uniforme militare. Sarebbe stato antipatico vedere l’Italia messa sotto processo in un’aula del nostro Parlame

I numeri del disastro del Pd

di Fausto Carioti Chi si accontenta gode. Se poi a uno piace soffrire, in certi casi gode anche di più. È il caso di Dario “Masoch” Franceschini e di tanti suoi colleghi di partito, che passano da una telecamera all’altra gongolando per il risultato delle europee. Manco avessero vinto loro. «Ringrazio gli elettori», ha detto ieri il segretario del Partito democratico. Quegli stessi elettori che poche ore prima avevano randellato l’alleanza tra Ds e Margherita. Spingendola al minimo storico e allargando a 9 punti il solco che la separa dall’asse Forza Italia-An. La botta finale è arrivata ieri sera, assieme ai dati delle amministrative, con il centrodestra che mantiene tutte le sue giunte, ne strappa di importanti agli avversari e minaccia di sfilargliene altre ai ballottaggi del 21 giugno. Ma per parlare di Caporetto basta lo stesso risultato ottenuto dal Pd alle europee, pari al 26,1%: sette punti in meno in un anno. Pure aggiungendo il voto dei radicali, che alle elezioni politiche d

La sinistra dichiara guerra al topless

di Fausto Carioti Dichiarando guerra al perizoma e alle tette al vento la sinistra ha completato la sua involuzione. Prima gli avvocati del laicismo e della famiglia allargata si sono trasformati nei difensori inflessibili del sacro vincolo matrimoniale. Poi hanno rinnegato anche quel poco di libertario e libertino che era rimasto nella loro cultura post-sessantottina (la donna finalmente libera di mostrare il corpo, «make love not war» e tutto il resto), facendosi più integralisti di un mullah afghano. Ora si atteggiano a tutori della morale sessuale, senza peraltro avere alcuna credibilità in materia. Colpa - anche questa - di Silvio Berlusconi. Leggete qui: «In un altro scatto l’atmosfera si fa più calda. Il premier non è presente, ma due ragazze in topless prendono il sole in piscina». A inalberarsi così non è il Messaggero di Sant’Antonio di vent’anni fa. È Repubblica di ieri. È successo che El Pais, il quotidiano spagnolo gemellato con largo Fochetti, ha pubblicato alcune delle f

Obama il buono ha trovato la soluzione per Guantanamo

Barack Obama prima ha preso tempo per la chiusura di Guantanamo, che tanti sprovveduti credevano sarebbe avvenuta entro una settimana dal suo insediamento alla Casa Bianca. Adesso, finalmente, pare abbia trovato il modo per chiudere il carcere-simbolo delle battaglie liberal e pacifiste: mettere a morte i terroristi ivi rinchiusi senza terminare un regolare processo. Loro si dichiarano colpevoli e in cambio ottengono la fantastica opportunità di diventare martiri di Allah anche senza aver ricevuto regolare condanna definitiva. E le garanzie processuali americane che Obama voleva reintrodurre? Chissenefrega. L'importante è chiudere quanto prima la faccenda Guantanamo, e pazienza se il prezzo da pagare è mettere i cadaveri sotto il tappeto. Lo scrive oggi il New York Times , informato quotidiano liberal: «The Obama administration is considering a change in the law for the military commissions at the prison at Guantánamo Bay, Cuba, that would clear the way for detainees facing the dea

Aspettative diverse

di Fausto Carioti Tutto dipende da quanto uno si aspetta dalla vita. Anche solo un anno fa, se gli elettori avessero dato al Popolo della Libertà il 39% dei voti e al Partito democratico meno del 30%, a sinistra si sarebbe parlato di disfatta storica. Stavolta no. Adesso sono tutti lì, con il Berlucchi in frigo, pronti a stapparlo se solo il PdL non sfonda il tetto del 40% e il Pd riesce ad avvicinarsi al 29%. E questo già la dice lunga sul vero significato del voto europeo in Italia: per la prima volta nella storia della seconda Repubblica il centrosinistra non gioca per vincere né per pareggiare, ma per attutire la batosta. Come il Gregor Samsa di Franz Kafka, il Pd nato per imitare le sorti dei democratici americani ha scoperto di essere diventato un orrendo scarafaggio. Dopo lo sgomento iniziale se ne è fatto una ragione e ha deciso di raccogliere quel po’ di buono che la vita gli può ancora offrire. Questo fine settimana, ad esempio, il Pd per essere felice si accontenterà di non