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Visualizzazione dei post con l'etichetta Energia e ambiente

Scienziati italiani contro la teoria del Global warming

di Fausto Carioti Prepariamoci agli strepiti. Sta per uscire in Italia (vivaiddio) un libro serio sul rapporto tra attività dell’uomo e temperatura del pianeta. Avete presente lo slogan per cui «I cambiamenti climatici sono tutta colpa dell’uomo», che poi è quello con cui Greenpeace chiede di intascare il nostro 5 per mille, insomma il tentativo di farci sentire in colpa per il semplice fatto di esistere e quindi di inquinare? Ecco, il libro in questione è proprio l’esatto contrario di questa roba qui. S’intitola “ No slogan. L’eco-ottimismo ai tempi del catastrofismo ”. Lo hanno scritto in tre. Due sono fior di scienziati: Teodoro Georgiadis, dell’Istituto di Biometeorologia del Cnr, e Luigi Mariani, esperto di Agrometeorologia dell’Università di Milano. La terza firma è quella di Mario Masi, giornalista esperto di tematiche ambientali. Lo pubblicano le edizioni Sangel. Il volume sarà presentato giovedì nella sede del Consiglio nazionale delle ricerche. Libero ha potuto leggerlo in an...

Le balle nucleari di Concita

di Fausto Carioti Il compagno Mao diceva che «chi non fa inchieste non ha diritto di parola». Il compagno Mao è stato dimenticato troppo in fretta dalla sinistra italiana. Lo conferma anche la disinvoltura con cui ieri, sull’Unità, la direttrice Concita De Gregorio si è messa a sparare dati sul nucleare . L’intento - sai che novità - era quello di crocifiggere Silvio Berlusconi, stavolta con l’accusa di essersi legato alla tecnologia atomica francese. Solo il ritorno al nucleare, scrive la De Gregorio, è in grado di risvegliare «reazioni collettive» degli italiani contro il governo. «Tocca a noi», è il nuovo grido di guerra. La direttrice dell’Unità ci tiene molto a fare i suoi raffrontini con gli Stati Uniti. Specie da quando sono governati da Barack Obama, l’uomo che ha rivoluzionato l’approccio politico a ogni possibile argomento (il giorno dopo la sua vittoria elettorale, l’Unità gli dedicò la fotografia della Terra vista dalla Luna e il titolo «Nuovo mondo»). Così ieri la De Grego...

Anche gli inglesi sempre più scettici sul global warming

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Dopo gli americani, anche gli inglesi sono sempre meno convinti dalla bufala del global warming. Da un sondaggio Populus appena svolto per la Bbc emerge che la percentuale degli inglesi convinti del surriscaldamento sono scesi al 75% (a novembre erano l'83%). Ma soprattutto oggi sono solo il 26% quelli che credono che il surriscaldamento esista e sia dovuto all'attività dell'uomo (a novembre erano il 41%). «Gli inglesi sono scettici sul contributo dell'uomo al cambiamento climatico, e lo stanno diventando sempre di più. Ora i dubbiosi sono più di quelli fermamente convinti», spiega chi ha fatto il sondaggio. Immancabile il grido d'allarme dello scienziato dell'organizzazione governativa finanziata proprio per combattere il global warming, che chiede una «azione urgente» per convincere gli inglesi che «il cambiamento climatico è una cosa seria». Per la cronaca: secondo un recente sondaggio del Pew Research Center oggi gli americani convinti che vi siano prove c...

Le dieci bufale di Copenhagen

di Fausto Carioti Se qualcuno fosse davvero preoccupato per l’omologazione dell’informazione, è proprio in questi giorni, durante il vertice di Copenhagen, che avrebbe il diritto di incavolarsi. Telegiornali, quotidiani, settimanali, speciali televisivi e radiofonici: tutti impegnati a dire le stesse cose. Per non parlare delle pubblicità che le aziende mettono ovunque per convincerci che sono diventate a «impatto zero» e che anche noi dovremmo calibrare ogni gesto della nostra vita per combattere il vero nemico dell’umanità: l’anidride carbonica, responsabile del surriscaldamento del pianeta. Tanta foga, dunque. Ma anche tante balle. Ecco le dieci bufale più in voga. 1) Il surriscaldamento E sì, la prima cosa su cui manca il consenso scientifico è proprio l’innalzamento della temperatura globale. I repubblicani americani hanno presentato al Senato un rapporto in cui sono raccolti i pareri di 650 scienziati, inclusi alcuni Nobel, che negano l’esistenza del riscaldamento globale o, comu...

Global Warming: buone notizie dagli States

Diverte assai che l'arrivo di un presidente americano alla Casa Bianca coincida con il crollo degli statunitensi abbindolati dalla bufala del global warming. Eccolo qui, fresco fresco, il sondaggio del Pew Research Center . Da esso emerge che il 57% degli americani è convinto che vi siano prove concrete del surriscaldamento terrestre negli ultimi decenni. Troppi? Senza dubbio. Ma nell'aprile del 2008 costoro erano il 71%. Scesa anche la percentuale di coloro che sono convinti che questo surriscaldamento sia dovuto all'attività dell'uomo: erano il 47% lo scorso anno, sono il 36% oggi. E crolla pure la percentuale di americani che ritiene il surriscaldamento un problema "very serious": oggi sono il 35%, nove punti percentuali in meno rispetto al 2008. L'ovvia conseguenza è che l'appoggio per le politiche ambientaliste "cap and trade" è alquanto modesto. Di meglio, per ora, non ci si poteva attendere.

L'ambasciatore Thorne e l'Italia - 2a puntata

Qualcuno ricorderà la notiziola - pubblicata solo su questo blog e su Libero - delle dichiarazioni rese il 16 luglio, davanti alla Commissione Esteri del Senato americano, da David H. Thorne, all'epoca ambasciatore designato per l'Italia (e oggi in carica a tutti gli effetti). Diceva Thorne: «Anche se gli Stati Uniti e l'Italia cooperano strettamente su numerosi temi, ci sono, comunque, alcune posizioni della politica estera italiana che continuano a preoccuparci». Bene, proprio attorno a questa frase gira la prima intervista rilasciata da Thorne a un quotidiano italiano. E' apparsa oggi sul Corriere della Sera . Segnalo in particolare il seguente botta e risposta: Non è che tra le materie che preoccupano gli Stati Uniti c’è l’interesse del governo italiano, di Berlusconi, per l’oleodotto South Stream, caro alla Russia, invece che per il Nabucco? «Va considerato tutto in un contesto ampio. Una delle più grandi preoccupazioni della politica americana è la dipendenza ene...

Buon compleanno, petrolio

di Fausto Carioti Buon compleanno al progresso tecnologico. Buon compleanno alle meravigliose libertà consumistiche di noialtri moderni: viaggiare, volare, azionare un pistone, starcene al caldo quando fuori si trema. In una parola: buon compleanno, petrolio. L’industria del greggio ha appena compiuto 150 anni. Il 27 agosto del 1859 a Titusville, in Pennsylvania, il sedicente “colonnello” Edwin Laurentine Drake fece trivellare il suo terreno sino alla profondità di venti metri. La mattina dopo scoprì che si era formata una pozza di liquido scuro e oleoso: Drake aveva trovato quello che stava cercando. Sino ad allora, il poco petrolio in commercio non veniva estratto dal sottosuolo, ma “raccolto” con coperte di lana laddove affiorava liberamente. Da quel giorno, il mondo non sarebbe più stato lo stesso. La “leggenda nera” che accompagna dagli inizi la storia dell’industria petrolifera ne ha fatto l’epicentro di tutti i mali della modernità: la guerra, l’avidità degli “spiriti animali” d...

L'accordo sul clima è buono proprio perché finto

di Fausto Carioti Anche a sinistra sono in pochi a dirlo, perché lì sopra c’è la firma di Barack Obama, e qualunque cosa faccia il Messia è per definizione equa, solidale ed eco-compatibile, oltre ad essere ovviamente un successo. La verità, però, è che, al di là della solita prosopopea di rito, l’accordo sulle politiche per il clima raggiunto all’Aquila - ridurre del 50% le emissioni di gas serra entro l’anno 2050, senza prevedere target intermedi - è un accordo fittizio, perché rimanda tutto a babbo morto. Nonostante questo, non è stato accettato da molti Paesi, incluso quello che emette più anidride carbonica di tutti, cioè la Cina. Così, quando i vertici italiani di Greenpeace si lamentano perché quella del G8 è un’intesa «generica», che si limita a «contenere l’aumento della temperatura terrestre entro i 2 gradi, senza un piano chiaro, senza investimenti e senza obiettivi», dicono una cosa vera. La bella notizia è che - proprio per i motivi per cui agli eco-catastrofisti non piace...

Tutti in ginocchio da Gheddafi

di Fausto Carioti La madonna nera di Tripoli, alias Muammar Gheddafi, è apparsa ieri a Roma. Dal presidente della Repubblica agli accademici, passando per i ministri e gli imprenditori, tutti si sono messi in fila per ottenere le grazie del dittatore della "Grande Jamahiriyya Araba Libica Popolare e Socialista". Unica eccezione il Senato, dove i capigruppo hanno cambiato in corsa il programma odierno. Hanno capito che far parlare l’imbarazzante colonnello nell’aula di palazzo Madama sarebbe stato un regalo eccessivo. Un po’ perché il rais nemmeno sa cosa siano democrazia e Parlamento. Un po’ perché il personaggio si è presentato nella capitale con l’aria di chi ha vinto una battaglia durata più di sessant’anni e con l’intenzione di rinfacciarci il nostro passato colonialista, testimoniata dalla foto dell’eroe nazionale anti-italiano, Omar al-Mukhtar, appiccicata sull’uniforme militare. Sarebbe stato antipatico vedere l’Italia messa sotto processo in un’aula del nostro Parlame...

L'asse Berlusconi-Eni-Putin nel mirino di Obama

di Fausto Carioti L’ipotesi del “complotto” internazionale ai danni del presidente del Consiglio inizia a farsi largo anche tra chi non ha grandi simpatie per Silvio Berlusconi. Tipo Lucia Annunziata, che ieri sulla Stampa ha parlato del possibile “ complotto Bilderberg ”: un club dei potenti della terra che si riunisce ogni anno sotto la guida spirituale di Henry Kissinger e traccia l’indirizzo che dovrà prendere il mondo nei dodici mesi seguenti. Inutile dire che l’impronta del circolo è spiccatamente anglosassone. Tanto più lo è stata quest’anno (l’incontro è avvenuto a cavallo della metà di maggio), grazie alla presenza di numerosi plenipotenziari della diplomazia statunitense. E dato che il governo italiano è visto a Washington come la testa di ponte mediterranea della Russia di Vladimir Putin e Dmitry Medvedev, la quale oggi è ai ferri corti con gli Stati Uniti tanto quanto lo era ai tempi di George W. Bush, la voglia di tirare le somme e dire che per la Casa Bianca (e per il “ci...

Intervista a Enrico Letta: «Uscire dal nucleare fu un errore, ma arrivare al 25% è irrealistico»

Intervista del sottoscritto a Enrico Letta per Elementi, rivista del Gestore dei servizi elettrici. Una pillola: Onorevole Letta, il piano predisposto dal governo per diversificare le fonti energetiche prevede il raggiungimento, a regime, di un mix composto per il 50% da energia ricavata da fonti fossili, il 25% da energie rinnovabili e il 25% da nucleare. Entro la legislatura dovrebbe iniziare la costruzione delle nuove centrali nucleari italiane. Lo ritiene un piano auspicabile e raggiungibile? Il nostro Paese deve disporre, per energia e ambiente, di un programma nazionale pluriennale, coordinato con i singoli piani regionali. In questa fase di estrema difficoltà economica, l’energia e l’ambiente sono fra gli ambiti in cui è più urgente investire a fini anticiclici. Sotto questo profilo, avere obiettivi chiari e condivisi è prioritario per dare certezza agli investitori. Ciò detto, pur comprendendo la necessità di sintetizzare in slogan ragionamenti complessi, resta la sensazione ch...

Le ragioni di Sarkozy e l'ingerenza di Obama

di Fausto Carioti Viva Nicolas Sarkozy che dice «no» all’ingresso della Turchia nella Ue. Il presidente francese è l’unico che ha il coraggio di mettersi contro il multiculturalismo, ultima fede rimasta alla élite continentale, e di opporsi all’ingerenza americana. Perché di questo si tratta: un’intromissione negli affari nostri, e se fosse stato un leader diverso da Barack Obama a varcare l’Atlantico per venirci a dire che gli Stati Uniti «sostengono fortemente» l’arrivo della Turchia nell’Unione perché serve ad «allargare e rafforzare» le nostre fondamenta, a sinistra e nei governi europei tanti avrebbero rispettosamente chiesto allo yankee di non mettere il naso nelle nostre vicende. Invece il messaggio è venuto da Obama nell’alto dei cieli, impegnato a costruire un mondo più giusto per tutti. E a uno così non sta bene porre obiezioni. È toccato a Sarkozy dirgli la frase più vera e più banale: «Trattandosi della Ue, spetta ai Paesi membri decidere». Che nella lingua di Obama si legg...

Kyoto, la mozione "negazionista" è piena di banale buon senso

Segni di risveglio politico da parte del PdL. Qui sotto è possibile leggere il testo della mozione parlamentare presentata al Senato per chiedere al governo di impegnarsi per una drastrica revisione del protocollo di Kyoto. Una mozione che la sinistra definisce ovviamente «negazionista», e che qui si reputa di semplice buonsenso.  «Il Senato, rilevato come da anni la Commissione europea, nei suoi documenti (ad esempio nella risoluzione del Parlamento europeo del 4 febbraio 2009) e nelle sue comunicazioni (ad esempio nelle comunicazioni espresse dai suoi dirigenti nel corso dell'incontro tra i presidenti delle Commissioni parlamentari Energia ed ambiente degli Stati membri tenutosi a Praga nei giorni 11-12 febbraio 2009), costantemente dia per scontata l’attribuzione della responsabilità del riscaldamento globale in atto da circa un secolo nell’atmosfera terrestre all'emissione dei gas serra antropogenici (e tra questi soprattutto all’anidride carbonica prodotta dall’uso dei co...

Putin pronto a vincere la prima mossa contro Obama

Chi segue questo blog sa che qui si pensa che buona parte della geopolitica passi attraverso le grandi pipelines dell'energia. Per questo qui si presta una grande attenzione alle sorti del gasdotto Nabucco. Fortemente sponsorizzato dal dipartimento di Stato americano e dalla commissione di Bruxelles (ma non dai singoli Paesi europei, che hanno preferito trattare con Mosca in ordine sparso: complimenti all'Europa unita), Nabucco dovrebbe liberare il vecchio continente dal quasi-monopolio dell'offerta russa di gas, portando in Europa il metano di Azerbaigian, Turkmenistan e Kazakistan lungo rotte alternative a quelle controllate da Mosca. Di Nabucco, in tempi recenti, ho scritto (in termini non troppo lusinghieri per l'esecutivo italiano)  qui , qui e qui . Adesso arriva la notizia , non certo imprevista, che Gazprom, cioè il vero governo russo, è a un passo dall'ottenere l'esclusiva per il gas dell'Azerbaigian. Se ciò avvenisse, il rischio che Nabucco diveng...

Nucleare: vincitori e sconfitti dell'intesa Berlusconi-Sarkozy

di Fausto Carioti È quello che succede agli sprovveduti. Poche settimane fa la sinistra italiana aveva scelto Nicolas Sarkozy come nuova luminosa guida dell’ambientalismo mondiale. Il presidente francese aveva appena frenato il tentativo italiano di allentare gli insostenibili vincoli europei che impongono la riduzione del venti per cento dei “gas serra” entro il 2020. Roberto Della Seta, capogruppo del Pd in commissione Ambiente, veltroneggiava felice: «Bravo Sarkozy, le sue parole sul pacchetto-clima sono una lezione di buon senso per la destra italiana». Pure la leader dei Verdi Grazia Francescato applaudiva commossa: «Sarkozy si è assunto con decisione il ruolo di paladino delle politiche ambientali». Cadeva vittima del mal francese persino il segretario rifondarolo Paolo Ferrero: «Sarkozy ha ragione e Berlusconi ha torto. Non vi è nessuna ragione perché la crisi economica modifichi gli impegni dell’Europa sul clima». A chi conosce un po’ la faccenda veniva da ridere. Sarkozy, infa...

Gli Stati Uniti e l'Italia: il discorso d'addio dell'ambasciatore Ronald Spogli

di Fausto Carioti L’ambasciatore degli Stati Uniti a Roma, Ronald Spogli, ha salutato i giornalisti italiani. Oggi lascia l’incarico che aveva assunto nell’agosto del 2005 e già questa mattina partirà dall’Italia. Il discorso d’addio che ha tenuto ieri al termine del pranzo a Villa Taverna riassume benissimo la linea tenuta in questi anni dall’amministrazione americana nei confronti del nostro Paese e dei nostri governi. Orientata su tre direttrici: incoraggiare le riforme economiche, cercando di creare un clima più adatto agli investimenti (anche americani); spingere l’Italia verso una maggiore sicurezza energetica, rendendosi il meno dipendente possibile dal gas russo; promuovere un miglioramento dell’istruzione superiore, anche in questo caso attraverso partnership con le aziende statunitensi. Come è sempre stato nel suo stile, Spogli ha detto tutto questo in termini molto schietti, in alcuni tratti persino impietosi. Ad esempio quando ha ammonito che «l’Italia non può mantenere lo ...

L'autorevolezza dei critici del global warming

Vogliono farci credere che gli scienziati che contestano la teoria del global warming sono pochi, una percentuale infima dei membri della comunità scientifica. E soprattutto che sono degli enormi sfigati, i paria della scienza. Bugie, buone per chi ha non ha argomentazioni migliori. Questo è il rapporto di minoranza appena presentato al Senato americano sul riscaldamento globale . Contiene contestazioni alla lagna dell'effetto serra e/o alla necessità di aderire al protocollo di Kyoto sottoscritte da 650 scienziati in tutto il mondo. Compresi alcuni premi Nobel. Tra questi: Ivar Giaever, vincitore del Nobel per la Fisica nel 1973 “I am a skeptic,” Giaever announced in June 2008. “Global warming has become a new religion,” Giaever added. “I am Norwegian, should I really worry about a little bit of warming? I am unfortunately becoming an old man. We have heard many similar warnings about the acid rain 30 years ago and the ozone hole 10 years ago or deforestation but the humanity is ...

La fine della bufala del global warming

di Fausto Carioti Avete presente la storia del global warming? Dice che la Terra si sta surriscaldando e che questo avviene per colpa dell’uomo. Che a causa di questo innalzamento della temperatura i ghiacciai dei poli presto si scioglieranno come granite sotto il sole d’agosto, elevando il livello dei mari e mettendo a rischio la sopravvivenza dell’umanità, e che solo un enorme e costoso sforzo per cambiare i nostri stili di vita può salvare il pianeta. Non c’è mai stata una prova scientifica degna di tale nome che confermasse questa teoria. Soprattutto non è mai stato provato il punto più importante, ovvero che l’innalzamento della temperatura sia legato all’attività dell’uomo e non ad altri fattori assai più credibili, come l’attività delle macchie solari. Ma questo già si sapeva. La novità degli ultimi giorni è una pioggia di dati che colpiscono al cuore la bufala del riscaldamento globale. Al punto che si ricomincia a parlare dell’arrivo di una «nuova era glaciale». I dati appena ...

Noi e Gazprom: intervista a Claudio Scajola

di Fausto Carioti Signor ministro, Gazprom ha appena tagliato le forniture di gas all’Europa che transitano attraverso l’Ucraina. Lei assicura che «l’Italia non presenta particolari preoccupazioni», perché grazie alle riserve abbiamo metano «per alcune settimane». Resta il fatto che Ferran Terradelas, portavoce del commissario Ue all’Energia, include anche il nostro Paese tra quelli esposti a un calo degli approvvigionamenti. Quanto rischiamo veramente? E per quanti giorni possiamo dirci al sicuro? «Ha ragione Terradelas a dire che anche noi subiamo le riduzioni di forniture dalla Russia. Ma, a differenza di altri Paesi europei, abbiamo una dipendenza minore dai gasdotti che transitano dall’Ucraina e abbiamo altre possibilità di approvvigionamento. Disponiamo infatti di ulteriori connessioni con la Libia, l’Algeria, e i Paesi del Nord Europa che ci consentono di compensare le mancate importazioni dalla Russia. Per di più, siccome nei mesi scorsi i consumi si sono ridotti, grazie anche ...