Giorno dei martiri per la libertà, oltre 600 firme. Il difficile viene adesso
Oltre seicento firme, dal presidente iracheno Jalal Talabani a Francesco Cossiga, passando per il ministro Mario Landolfi, il senatore diessino Franco Debenedetti e qualche "tocqueviller", primo dei quali chi scrive (e poi, tra gli amici noti, Krillix, Robinik e Mariniello: troppo pochi, comunque). Si vanno ad aggiungere alle dodici firme iniziali. L'appello della Fondazione Magna Carta (di fatto un'emanazione del presidente del Senato, Marcello Pera) per chiedere di trasformare il 12 novembre, anniversario della strage terroristica di Nassiriya, in un giorno «dedicato ai martiri per la patria e per la libertà, all'impegno per la lotta contro il terrorismo, per il valore universale della democrazia e per la sacralità della vita di tutti», ha raccolto sinora un ottimo numero di adesioni, specie tenendo conto del modo sostanzialmente clandestino con il quale è stato diffuso.
Bilancio complessivo positivo, quindi. Finita qui? Macché, il problema viene adesso. Perché lo scopo della Fondazione (e di chi si riconosce nell'appello) è tenere alta l'attenzione sulla richiesta nei prossimi mesi e arrivare almeno a mille firme, in modo da aumentare le chances che il giorno dei martiri per la patria e per la libertà possa essere istituito dal 12 novembre 2006 (qui il disegno di legge già presentato dal senatore Giuseppe Valditara). Obiettivo difficile da raggiungere, anche perché da ora in poi l'attenzione di tutti sarà concentrata sui temi dell'agenda politica, non certo sulla ricorrenza della strage. Quindi ora tocca rimboccarsi le maniche e tenere alta l'attenzione. La cosa peggiore sarebbe ritrovarsi tra undici mesi ancora a scrivere articoli e pubblicare post per la raccolta delle firme. Una cosa che si può fare: mettere un link perenne - meglio un banner - sulla home page di TocqueVille, di Blogs for Cdl e di altri siti che si riconoscono nell'iniziativa. Se solo uno su dieci dei contatti giornalieri di TocqueVille firmasse l'appello, in sole ventiquattro ore le mille firme sarebbero raggiunte. Insomma, chi vuole e può faccia propria l'iniziativa. Fatti, non pugnette.
Qui per aderire.
Qui il testo integrale dell'appello e le adesioni raccolte sinora.
Qui la lettera dell'ambasciatore Usa in Italia, Ronald P. Spogli.
Bilancio complessivo positivo, quindi. Finita qui? Macché, il problema viene adesso. Perché lo scopo della Fondazione (e di chi si riconosce nell'appello) è tenere alta l'attenzione sulla richiesta nei prossimi mesi e arrivare almeno a mille firme, in modo da aumentare le chances che il giorno dei martiri per la patria e per la libertà possa essere istituito dal 12 novembre 2006 (qui il disegno di legge già presentato dal senatore Giuseppe Valditara). Obiettivo difficile da raggiungere, anche perché da ora in poi l'attenzione di tutti sarà concentrata sui temi dell'agenda politica, non certo sulla ricorrenza della strage. Quindi ora tocca rimboccarsi le maniche e tenere alta l'attenzione. La cosa peggiore sarebbe ritrovarsi tra undici mesi ancora a scrivere articoli e pubblicare post per la raccolta delle firme. Una cosa che si può fare: mettere un link perenne - meglio un banner - sulla home page di TocqueVille, di Blogs for Cdl e di altri siti che si riconoscono nell'iniziativa. Se solo uno su dieci dei contatti giornalieri di TocqueVille firmasse l'appello, in sole ventiquattro ore le mille firme sarebbero raggiunte. Insomma, chi vuole e può faccia propria l'iniziativa. Fatti, non pugnette.
Qui per aderire.
Qui il testo integrale dell'appello e le adesioni raccolte sinora.
Qui la lettera dell'ambasciatore Usa in Italia, Ronald P. Spogli.