Iraq, arriva il film di Bruce Willis

Bruce Willis, rottosi le scatole di vedere i soldati americani in Iraq dipinti come nazisti dai soliti cinematografari liberal di Hollywood, ha deciso di fare un film tutto suo per raccontare davvero come vanno le cose, per mettere su pellicola le storie di chi è lì a portare democrazia e di chi ammazza civili innocenti. Secondo le citazioni di Willis riportate da The Times Online, il film sarà su «quei ragazzi che fanno ciò che viene loro chiesto di fare, in cambio di una paga misera, per difendere ciò che loro chiamano libertà». «Non riesco proprio a capire per quale motivo le cose che ho visto in Iraq non vengano riportate dai mezzi di informazione», ha detto Willis alla tv americana Msnbc.
Il film sarà basato sui racconti del blogger ed ex berretto verde Michael Yon e con ogni probabilità vedrà lo stesso Willis nei panni di Erik Kurilla, comandante dei soldati della unità "Deuce Four", 1° battaglione, 24° fanteria, che ha passato l'ultimo anno a combattere i ribelli della città di Mosul, nel nord dell'Iraq. Maggiori informazioni su Generation Why?
Bruce Willis non è nuovo a simili atti di sano patriottismo americano. In Armageddon si diverte a prendere a pallettate da golf gli attivisti di Greenpeace e, di recente, come racconta anche The Right Nation, ha messo una taglia da un milione di dollari sulle teste dei macellai islamici Osama bin Laden, Aymen al-Zawahiri e Abu Musab al-Zarqawi.
Secondo Willis sarebbe un grave errore se i soldati americani lasciassero l'Iraq proprio ora che si iniziano a vedere i frutti della democrazia: «Gli iracheni vogliono vivere in un mondo in cui possano andare da casa al mercato senza paura di essere uccisi. Del resto, chi non lo vuole?».

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