Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Costituzione

Ma quale "eversivo"

di Fausto Carioti Che Silvio Berlusconi abbia un’idea di democrazia diversa da quella prevista dalla Costituzione italiana è fuori di dubbio. Lo si è visto anche ieri. Lui stesso, ormai da tempo, non fa nulla per nascondere il proprio grande progetto: svecchiare le istituzioni per rendere più rapida l’azione del governo, rafforzando il legame diretto tra il premier e gli elettori. Ma si tratta pur sempre di un’idea di democrazia legittima, simile a quella di democrazie ben più solide e datate della nostra. Cosa che la sinistra finge di non sapere, accusando Berlusconi di voler creare «una democrazia plebiscitaria» (Walter Veltroni), di «eversione» (Luigi Zanda), di «fascismo» (Antonio Di Pietro, ovviamente). «Vista da dentro, l’attività del governo e del Parlamento nel fare leggi è un inferno. Abbiamo un’architettura istituzionale che rende difficilissimo trasformare i progetti in leggi compiute, concrete e operanti», ha attaccato ieri il presidente del Consiglio, scatenando il diluvio...

Intervista a Frattini: "La Costituzione cambiamola tutta"

di Fausto Carioti Altro che ritocchi. Franco Frattini, ministro degli Esteri, vuole quella che lui stesso chiama «la seconda Costituzione». Mediante un processo condiviso con il Pd, che cambi anche la prima parte della Carta. Inclusi gli articoli sulla libertà di religione, scritti in un’epoca in cui l’immigrazione di massa e il multiculturalismo non si sapeva cosa fossero. «Non limitiamoci», dice Frattini a Libero. «I principi che debbono essere rivisti e rafforzati sono tanti. Non dobbiamo avere la timidezza di dire: possiamo arrivare fino a qui, ma non oltre. Altrimenti cadiamo nell’errore storico della sinistra: appena si parla di riformare la Costituzione la sinistra, o meglio una parte di essa, risponde che “la costituzione è sacra, riformarla equivale a rinnegarla”». E invece? «La Costituzione è stata senza dubbio un pilastro della libertà. Ma è nata in un momento nel quale il Paese era diviso. Il mondo era diviso. Oggi il mondo non è più diviso. E, dopo la caduta del muro di Be...

Costituzione e giustizia: l'intervista a Brunetta che ha scandalizzato le anime belle

di Fausto Carioti «Mi faccia dire una cosa che ancora non ho detto: la riforma non dovrà riguardare solo la seconda parte della Costituzione, ma anche la prima. A partire dall’articolo 1: stabilire che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” non significa assolutamente nulla». Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione, parla con Libero di riforme a tutto campo. E getta ancora una volta il sasso nello stagno, dicendo a voce alta, sulle riforme da avviare nel 2010, quello che tanti si limitano a pensare. Ministro, cosa ha che non va la prima parte della Costituzione? «Per carità, è solo una mia opinione. Ma la parte valoriale della Costituzione ignora temi e concetti fondamentali come quelli del mercato, della concorrenza, del merito. È figlia del clima del dopoguerra. Adesso siamo in un’altra Italia. Capisco che alcuni costituzionalisti sostengano che non si riesce a cambiare la seconda parte della Costituzione proprio perché non abbiamo aggiornato la...