Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Chiesa Cattolica

L'attacco politico a Ratzinger e le bufale di Repubblica

di Fausto Carioti Ci sono solo due cose chiare nella storia degli abusi sessuali compiuti da un sacerdote del Wisconsin tra gli anni Cinquanta e Settanta, oggetto della recente inchiesta del New York Times. La prima è che quegli abusi nei confronti dei piccoli sordomuti ci furono, e che quindi una parte della Chiesa (negli Stati Uniti di sicuro, altrove è da capire) è colpevole. La seconda certezza è che per la sinistra italiana l’attacco americano a Joseph Ratzinger è arrivato nel momento migliore: quello in cui occorre delegittimare il Vaticano per motivi elettorali. Da qui la lunga serie di illazioni e vere e proprie bufale, allo scopo di screditare il papa e tutti quelli che, dentro alle mura leonine e nella Conferenza episcopale, condividono la sua battaglia in difesa dei «valori non negoziabili» della vita. Piaccia o meno, lo scontro tra «pro-life» e «pro-choice», cioè tra chi difende la vita e chi il diritto della madre a scegliere di abortire, è il tema più caldo di questa camp...

Perché la Chiesa non può prescindere da Berlusconi

di Fausto Carioti Nel giorno in cui tutti incensano Beppino Englaro e lo consacrano nuova icona del pensiero laico, Silvio Berlusconi fa una scelta che più controcorrente e antimoderna non si può. Scrive una lettera scarna, priva di retorica, alle suore Misericordine di Lecco, quelle che accudirono Eluana per diciassette anni. Il presidente del Consiglio le ringrazia «per la discreta e tenace testimonianza di bene e di amore» data in questi anni e si dice rammaricato per non aver potuto evitare la morte della ragazza. Quindi chiede alle suorine di pregare per l’Italia. L’errore che la sinistra non deve fare, e che invece ieri ha puntualmente ripetuto, è quello di interpretare anche queste poche righe come l’ennesima trovata politica del Cavaliere. Perché, se c’è una occasione in cui Berlusconi e i suoi hanno agito più con il cuore che con le logiche della convenienza, è stata proprio la vicenda di Eluana. Lo confermano i colloqui privati che ebbe il Cavaliere in quei giorni, ma sopratt...

35 su 50

A proposito dell'"Islam religione di pace" e del famoso versetto contenuto nel Corano, sura della vacca, secondo il quale «Non vi è costrizione nella religione»: dei cinquanta Paesi nei quali i cristiani oggi sono più perseguitati, trentacinque sono Paesi islamici. Trentacinque su cinquanta sono tanti. Otto di questi Paesi islamici stanno nella "top ten" della infamità: 1- Corea del Nord 2- Iran 3- Arabia Saudita 4- Somalia 5- Maldive 6- Afghanistan 7- Yemen 8- Mauritania 9- Laos 10- Uzbechistan Notare che i due Paesi non a maggioranza islamica, e cioè Corea del Nord e Laos, sono regimi comunisti. Sono i risultati più evidenti della " World Watch List 2010 " sulle persecuzioni dei cristiani, appena pubblicata dalla associazione no-profit statunitense Open Doors . La classifica è stata stilata in base alle risposte a una serie di domande: • La Costituzione e/o le leggi nazionali consentono la libertà di religione? • La legge consente agli individui di ...

Da Bagnasco critiche a Berlusconi e applausi al governo

di Fausto Carioti Leggere nelle parole pronunciate ieri da monsignor Angelo Bagnasco una critica a Silvio Berlusconi è esercizio facile, che però racconta solo metà della storia. Bagnasco, nella sua prolusione ai lavori del Consiglio episcopale permanente, ha espresso una critica su certi comportamenti della classe politica, nei quali rientrano senza dubbio anche le vicende attribuite al presidente del consiglio. Ma la condanna morale per i passatempi di Berlusconi (peraltro mai citato per nome) avrebbe anche potuto essere molto più dura, come avevano chiesto certi settori della Chiesa. Soprattutto, il governo ieri ha incassato un apprezzamento per la linea tenuta sulle questioni bioetiche. I vizi privati del premier, nel discorso di Bagnasco, risultano così compensati dalle virtù pubbliche riconosciute al suo esecutivo. Se è vero che la Chiesa italiana è appena entrata nell’era del dopo-Ruini, simboleggiata dalle dimissioni di Dino Boffo dalla direzione dei media della Cei, e che tutt...

A proposito di Angeli e Demoni

La vita è breve e quindi mi risparmierò la visione dell'ultimo film di Ron Howard. Anche perché ho già dato: anni fa sprecai qualche ora del mio tempo per leggere il libro di Dan Brown (che non è il seguito del "Codice Da Vinci", ma il libro che l'ha preceduto, per giunta scritto assai peggio. La qualità era tale che nessun editore italiano lo aveva tradotto. Solo dopo il successo internazionale del "Codice Da Vinci" fu portato nelle librerie italiane).  Ne scrissi  una recensione di ritorno da Cannes, dove avevo assistito all'anteprima del "Codice Da Vinci" ( articolo 1 e articolo 2 ). La ripubblico qui. Fosse mai che a qualcuno interessa sapere cosa pensa il sottoscritto del libro da cui è tratto il film. Se pensate che il "Codice" sia anticattolico, aspettate il prossimo film di Fausto Carioti Chi pensa che il “Codice Da Vinci” contenga una quantità ineguagliabile di bufale anticristiane aspetti di vedere il prossimo film tratto ...

Il proseguimento del discorso di Ratisbona

Puntuale, il teologo Samir Khalil Samir spiega il significato del pellegrinaggio di Benedetto XVI in Terra Santa con termini chiari e senza giaculatorie. In particolare si sofferma sul discorso tenuto dal papa nell'occasione della benedizione della prima pietra dell'università di Madaba, in Giordania. Alcuni anni fa studiosi arabi hanno fatto un’analisi della situazione della conoscenza scientifica nel mondo arabo e hanno scritto un rapporto catastrofico: dalla scuola elementare all’università, tutti si chiedono quale sia il contributo del mondo arabo alla conoscenza universale e ci accorgiamo che esso è inesistente. Più recentemente, il 3 marzo scorso, il giornalista algerino Anwar Malek, sulla tv Al-Jazeera, ha fustigato gli Arabi per non aver contribuito in nessun modo al progresso in questo secolo. Siamo davvero regrediti dal punto di vista scientifico. E nel campo religioso, siamo soffocati da una religione formalista, sempre più comandata dall’esterno, attenta all’appare...

Chi ha paura delle ronde pensionate

di Fausto Carioti Disarmate, non pagate, anziane (dovranno essere composte per lo più da agenti in pensione) e messe sotto il controllo dei prefetti, pochi dei quali hanno il cuor di leone. Più mosce di così, le ronde volute dalla Lega e approvate ieri dal governo nel decreto antistupri non potevano essere. È una costante del Carroccio: parte con propositi roboanti e finisce per ottenere risultati risibili. Andò così anche con la legge Bossi-Fini, nel 2001. La Lega diceva da tempo di voler introdurre il reato di clandestinità. Ma il governo non lo fece. Per giustificare la marcia indietro, Umberto Bossi disse che «se entriamo nel penale, ci dobbiamo tenere almeno per dieci anni le migliaia di extracomunitari che commettono reati, perché tra rinvii, ricorsi e appelli, questi riusciranno di nuovo a mimetizzarsi nel Paese». Ammesso che fosse vero, potevano accorgersene prima. Dire che la Lega urla tanto per raccogliere poco, però, non conviene né agli uomini di Bossi né ai loro avversari:...

«Certamente»

Cadono gli ultimi dubbi sul perché Joseph Ratzinger ha deciso di fare a meno di Joaquìn Navarro-Vals. L'ex portavoce del Vaticano scrive oggi su Repubblica : Vedere che in Italia è permesso a dei musulmani di praticare l’Islam, davanti a una cattedrale cattolica, smuoverà certamente le coscienze di molti musulmani di tutto il mondo a riconoscere almeno in parte quegli stessi diritti mai concessi alle minoranze cristiane ed ebraiche. Dove la cosa più lunare è proprio quell'avverbio. L'Italia e l'Europa ospitano moschee già da qualche decennio, ma questo non sembra avere smosso alcuna "coscienza" islamica: costruire chiese cattoliche, o anche solo mostrare la Bibbia o il crocifisso, in grandissima parte dei Paesi musulmani resta proibito dalle leggi, modellate sulla sharia. Per non parlare del trattamento riservato agli "apostati" dell'Islam convertiti al cristianesimo. Qualcuno informi Navarro-Vals.

Il coraggio delle rane

di Fausto Carioti Urca che coraggio. Cribbio che schiene dritte. Che tempra vantano questi eroi della sedicente arte moderna, quale rispetto per la libertà ostentano dinanzi al dilagante oscurantismo ratzingeriano i direttori dei musei italiani ed europei. Le agenzie di stampa ieri hanno diffuso il pensiero di Benedetto XVI sull’anfibio più famoso d’Europa, la rana crocifissa esposta al Museion di Bolzano, scultura (chiamiamola così) del tedesco Martin Kippenberger, scomparso undici anni fa. Sarebbe - pare, dicono - una sorta di autoritratto dell’autore in una delle sue tante fasi di depressione. In una lettera del 7 agosto a Franz Pahl, presidente del consiglio regionale del Trentino-Alto Adige e candidato Svp alle provinciali di Bolzano, la segreteria di Stato vaticana, a nome di Joseph Ratzinger, ha scritto che l’esposizione della rana «ha ferito il sentimento religioso di tante persone». Considerazione peraltro ovvia, che fa seguito alle preoccupazioni del vescovo di Bolzano e di a...

La bandiera della pace e la dottrina cattolica

«Come mai uomini di Chiesa, laici o chierici che siano, hanno per tutti questi anni ostentato la bandiera arcobaleno e non la croce, come simbolo di pace?». Bella domanda. Il logo con i colori dell'arcobaleno e la scritta "Pace" lo abbiamo visto dappertutto, non solo sulle schede elettorali dei partiti di sinistra. Ma anche «sugli altari, ingressi e campanili delle chiese». Ha diritto quel simbolo di stare nelle chiese? Ci azzecca qualcosa con il messaggio di Cristo? Io, cari compagni cattocomunisti, di dottrina delle fede non capisco molto. Propaganda Fide , ovvero la Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, qualcosina però ne mastica. E ha appena deciso (meglio tardi che mai) di esprimersi sulla bandiera arcobaleno. Ripercorrendo la storia del simbolo, senza dubbio ignota al 99,9% dei pacifisti, e spiegandone la simbologia sincretista e new age - e quindi pagana - nonché la valenza intrisa di relativismo etico. Le conclusioni sono ovvie. Peccato che nelle pa...

Magdi Allam: quello che il Corriere non ha scritto

Domenica 23 marzo il Corriere della Sera pubblicava lo scritto con cui Magdi Allam annunciava e spiegava la sua conversione da islamico a cattolico. Lo potete leggere qui . Ma quello mandato in rotativa da via Solferino non era il testo integrale della lettera del neoconvertito Allam. Il che un po' sorprende, vista la portata della notizia e i suoi protagonisti (Allam, che del Corriere è vicedirettore ad personam, e papa Benedetto XVI). Così, chi vuole leggere il testo completo della lettera di Magdi Cristiano Allam a Paolo Mieli deve andare su Internet, e fare click qui . Io mi sono divertito a cercare le parti che il Corriere non ha pubblicato, ritenendole evidentemente superflue, e ad evidenziarle in bold qui sotto, dove ho ripubblicato integralmente la lettera di Allam (al quale appartiene ovviamente il copyright del suo scritto). Caro Direttore, Ciò che ti sto per riferire concerne una mia scelta di fede religiosa e di vita personale che non vuole in alcun modo coinvolgere il ...

L'apostata

La conversione di Magdi Allam, sancita in modo clamoroso dal suo battesimo in San Pietro durante la messa pasquale officiata da Benedetto XVI, è un gesto dirompente per almeno due motivi. Primo. Da questo momento Allam, per gli islamici, è un "murtadd", un apostata. E la punizione che l'islam prescrive per gli adulti sani di mente che abbandonano la fede in Allah è la morte. Complimenti ad Allam per il coraggio. Secondo. Allam non è stato battezzato da un qualunque sacerdote, ma dal pontefice, in Vaticano. Molto dipenderà da come gli organi d'informazione racconteranno la vicenda, ma c'è il rischio concreto che nel mondo musulmano questo gesto di Ratzinger sia interpretato come una pubblica umiliazione inflitta dal capo della Chiesa cattolica all'islam. Questo darebbe vita a risentimenti analoghi a quelli causati dal discorso che Ratzinger tenne a Ratisbona nel settembre del 2006. Spero di sbagliarmi. Buona Pasqua a tutti. Updates del 23 marzo, ore 19.05. 1)...

Ratzinger e l'Islam: i frutti di Regensburg

In Vaticano è in arrivo una delegazione di teologi islamici. Dovranno discutere assieme a papa Ratzinger del possibile confronto tra le due religioni. Sono i primi frutti del discorso tenuto a Regensburg da Benedetto XVI nel settembre del 2006 . Al quale sono seguite numerose iniziative da parte di dotti musulmani, la più importante delle quali è stata la lettera aperta delle guide religiose al papa , che porta la data dello scorso 13 ottobre. Per capire qualcosa di quello che sta accadendo e quali sono le reali prospettive di un simile confronto (che nel mondo islamico, tanto per capirsi, sta appassionando soli pochissimi intellettuali), il consiglio è leggere l' analisi del teologo Samir Khalil Samir su Asia News . Il quale, pur apprezzando la lettera inviata a Ratzinger dai saggi musulmani, non nasconde il suo pessimismo: « E' possibile che il tutto si concluda con un buco nell’acqua. Mi sembra infatti che le personalità musulmane in contatto con il papa, vogliano sfuggire ...

Le chances di Casini, il ruolo di Ruini

di Fausto Carioti C’è anche Pier Ferdinando Casini. In quella che passerà alla storia come la grande sfida tra Silvio Berlusconi e Walter Veltroni, da ieri ha iniziato a fare sul serio pure il leader dell’Udc. Un po’ per scelta propria, molto per volontà altrui, Casini stavolta corre da solo per palazzo Chigi, sotto le insegne della Costituente di centro, lista di cui fanno parte anche Savino Pezzotta e Bruno Tabacci. Le chance di vittoria, va da sé, sono pari a zero. Ma qualche possibilità di avere nella prossima legislatura un peso politico di un certo rilievo, Casini ce l’ha. Tutto dipenderà da come giocherà le sue carte da qui al voto. Ieri, lanciando la campagna elettorale, il candidato premier dei centristi qualche colpo l’ha messo a segno. La denuncia del «duopolio» Berlusconi-Veltroni, per quanto scontata, mette il dito su un nervo scoperto: le dichiarazioni del Cavaliere e di Anna Finocchiaro, che invitano gli elettori a votare per il PdL o per il Pd, ignorando gli altri parti...

I puffi del pensiero laico

Se il Vaticano fosse davvero come lo dipingono, si sceglierebbe nemici esattamente come loro. Ghibellini intolleranti. Timorosi del confronto delle idee. Fessi al punto da agire d'impulso e non calcolare l'esito delle loro azioni. Lettori frettolosi e confusi di cose più grandi di loro. Abituati a muoversi in gregge, seguendo stereotipi ammuffiti come le loro idee. Hanno appena ottenuto quello che volevano: Joseph Ratzinger (che qualunque cosa si pensi del papa è uno dei più importanti intellettuali contemporanei) è stato costretto a rinunciare a tenere il suo discorso all'università La Sapienza. Bravi. E ora? Ora chi esce dalla vicenda come vincitore è proprio il pontefice, al quale i puffi del laicismo, quelli che a parole difendono la società aperta, hanno messo il bavaglio. Chi ne esce a pezzi, ancora una volta, è l'immagine del pensiero laico, i cui portabandiera sono sempre più simili a un Francesco Caruso che a un Luigi Einaudi o un Norberto Bobbio. Se ne parl...

Ratzinger ha ragione a vergognarsi dell'Onu

di Fausto Carioti Il copione è già scritto. Le cose dette ieri da Joseph Ratzinger appariranno sulla gran parte dei giornali di oggi come l'ennesima puntata della crociata del papa: "contro" le Nazioni unite, "contro" il relativismo, insomma "contro" tutto quello che sembra essere un giusto e inevitabile progredire della storia e delle relazioni tra gli uomini. Utile a mantenere viva l'immagine di un pontefice oscurantista, che i più furbi insistono a contrapporre a un Karol Wojtyla "illuminato" e quasi "progressista" (Fausto Bertinotti riuscì a definire Giovanni Paolo II «il primo papa no global della storia», mentre il quotidiano del suo partito, Liberazione, paragona l’attuale pontificato all’«islam estremo»). Un Ratzinger che piace dipingere impegnato in una dura battaglia di retroguardia, destinata comunque ad essere persa. Peccato, perché quella proseguita ieri da Benedetto XVI non è una sfida “contro”, ma una sfida “per” ...

Beowulf: torna la Hollywood pagana, liberal e anticristiana

Chi trovò qualche interesse, all'epoca, nelle mie recensioni da Cannes del Codice da Vinci ( qui e qui ), probabilmente apprezzerà The Good, the Bad and Beowulf. Hollywood hates Christianity, loves the “Other” , articolo di Raymond Ibrahim pubblicato sul sito di Victor Davis Hanson. L'inizio è questo: Ormai, i ripetuti ritratti negativi del Cristianesimo nei principali film di Hollywood sono diventati triti e ritriti, prevedibili. Vedere Beowulf in questi giorni serve solo a confermarlo. Le stesse descrizioni scaltre e gli elementi già presenti nei film degli ultimi decenni appaiono anche questa volta. Uno dei motivi più gettonati consiste nel provare a dipingere i pagani come persone dalla mentalità aperta e dallo spirito libero o, piuttosto anacronisticamente, una controparte medioevale di ciò che oggi è moderno, secolarizzato e "liberal". Il concetto è che i popoli pagani - liberi dalle forze soffocanti del cristianesimo - sono felici, appassionati, capaci di vive...

Artisti e islam: colpirne uno per educarne cento

E' servito. Eccome se è servito l'omicidio di Theo Van Gogh ad opera del marocchino-olandese Mohammed Bouyeri. Oggi uno dei più noti artisti inglesi, Grayson Perry , dice quello che tanti altri artisti e uomini di satira non hanno il coraggio di dire . E cioè che ha scelto coscientemente di evitare di affrontare nei suoi lavori - di solito assai provocatori - il tema dell'Islam radicale. E lo ha fatto per paura di essere sgozzato. «Mi sono autocensurato», ha confessato durante un convegno su arte e politica Perry, coraggioso nell'ammettere finalmente la propria vigliaccheria. «Il motivo per il quale non ho attaccato l'integralismo islamico nella mia arte è che ho realmente paura che qualcuno mi tagli la gola». Tim Marlow, direttore della principale galleria di Londra, conferma che le paure di Perry non sono solo sue: «E' qualcosa di concreto, ma che pochissime persone hanno ammesso in modo esplicito. Istituzioni, musei e gallerie sono probabilmente responsabili ...

La favola del Maometto pacifista e femminista

Le figure di Gesù e Maometto, fondatori delle due più diffuse religioni del pianeta, sono oggetto di un processo di revisione che, incurante delle tantissime testimonianze storiche sui loro insegnamenti, tende a dipingerli come qualcosa di molto diverso da ciò che erano. Nascono così la favola new age del Gesù fricchettone confuso e quella del Maometto pacifista e femminista. Questo tentativo della moderna storiografia progressista delle religioni è esaminato bene nell'articolo " Jesus and Mohammad, Version 2.0 ", scritto da Raymond Ibrahim per la National Review. Quando si tratta di "ricostruire" Gesù, gli accademici invariabilmente partono da due presupposti: che i Vangeli non fossero ispirati dall'alto e che gli eventi lì riportati non siano credibili. In altre parole, non solo gli accademici rifiutano il miracoloso, ma sospettano dell'intera narrazione, che a lungo è stata la fonte primaria per comprendere la natura di Gesù, anche in una prospettiva ...

La favola del povero mujaheddin

Quella del povero mujaheddin che abbraccia la jihad in Occidente perché disoccupato, frustrato e tenuto ai margini da una società egoista che non vuole integrarlo è una favoletta dalle gambine corte corte, ma continua ad avere il suo seguito. A dispetto di ogni evidenza empirica. Intanto perché, a partire dall'11 settembre, la lista dei leader del terrorismo islamico e degli attentatori è composta da gente facoltosa, che anche grazie alle università occidentali ha avuto la possibilità di farsi un'istruzione e crearsi una posizione professionale di tutto rispetto. Con una inquetante predilezione - come ricordato sul Daily News - per l'attività medica. L'egiziano Ayman al-Zawahiri , braccio destro di Bin Laden, è un chirurgo di talento, nonché figlio di un docente di farmacologia alla scuola medica del Cairo e membro della Fratellanza Musulmana. Il leader di Hamas Abdel Aziz al-Rantissi , ucciso dagli aerei israeliani, era un pediatra. Mahmoud al-Zahar , uno dei fondato...