Fazio e i furbetti della loggetta

Vogliono la testa di Antonio Fazio (ripeto: nessuna simpatia per lui) non solo per l'appoggio dato ai furbetti del quartierino. Guarda caso, come spiega Francesco Forte su Libero di oggi, dalle sue decisioni dipenderà il futuro delle banche in Fiat. Il governatore entro breve dovrà dare il via libera (in deroga alla legge bancaria, che vieta il controllo di imprese industriali da parte delle banche) o mettere il veto alla conversione in azioni Fiat dei crediti che gli istituti hanno nei confronti del Lingotto. E il Corriere della Sera, primo avversario di Fazio, fa capo proprio alle stesse banche. Poi dicono il conflitto d'interessi.
Istruttivo anche l'articolo di Alberto Statera su Repubblica di oggi. Titolo esilarante nella sua ingenuità: "La massoneria esce allo scoperto - Fazio pensi al bene del Paese". Con il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia (perché si scrive tutto maiuscolo, ci spiega Statera) Gustavo Raffi e grembiulini vari che indugiano sulla "dimensione morale e civile" della vicenda e consigliano a Fazio di sloggiare. E poi dicono che i poteri forti in questa storia non c'entrano. Fazio mandiamolo pure a casa. Ma non si venga a dire che lo si fa per ragioni etiche.

PS. Lapo Elkann (quello che aveva detto "la Juventus deve essere una squadra con più smile") oggi: "La Fiat deve tornare ad essere una macchina figa. I giovani devono essere gasati nel guidarla". Valletta, Romiti, dove siete?

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