Berlusconi ha fatto benissimo (ed Eco è una barzelletta)
Silvio Berlusconi non ha fatto bene ad andarsene via dall'intervista con Lucia Annunziata. Ha fatto benissimo. I giornalisti sono liberi (anzi, è un loro preciso obbligo, almeno in simili interviste pre-elettorali) di fare le domande più scomode che passano loro per la testa, gli intervistati debbono essere liberi di rispondere. La cosa è così ovvia che la ammettono anche gli avversari del Cavaliere.
Post Scriptum. Due risate insieme. Dall'appello di Umberto Eco pubblicato prima del voto del 13 maggio 2001: «A nessuno piacerebbe svegliarsi una mattina e scoprire che tutti i giornali, il "Corriere della Sera", "la Repubblica", "la Stampa", il "Messaggero", "il Giornale", e via via dall’"Unità" al "Manifesto", compresi i settimanali e i mensili, dall’"Espresso" a "Novella 2000", sino a questa rivista on-line che state leggendo, appartengono tutti allo stesso proprietario e fatalmente ne riflettono le opinioni. Ci sentiremmo meno liberi. Ma è quello che accadrebbe con una vittoria del Polo che si dice delle Libertà. Lo stesso padrone avrebbe per proprietà privata tre reti televisive e per controllo politico le altre tre - e le sei maggiori reti televisive nazionali contano più, per formare l’opinione pubblica, di tutti i giornali messi insieme. Lo stesso proprietario ha già sotto controllo quotidiani e riviste importanti, ma si sa cosa accade in questi casi: altri giornali si allineerebbero all’area governativa, vuoi per tradizione vuoi perché i loro proprietari riterrebbero utile ai propri interessi nominare direttori vicini alla nuova maggioranza. In breve si avrebbe un regime di fatto». Ecco, appunto.
Post Scriptum. Due risate insieme. Dall'appello di Umberto Eco pubblicato prima del voto del 13 maggio 2001: «A nessuno piacerebbe svegliarsi una mattina e scoprire che tutti i giornali, il "Corriere della Sera", "la Repubblica", "la Stampa", il "Messaggero", "il Giornale", e via via dall’"Unità" al "Manifesto", compresi i settimanali e i mensili, dall’"Espresso" a "Novella 2000", sino a questa rivista on-line che state leggendo, appartengono tutti allo stesso proprietario e fatalmente ne riflettono le opinioni. Ci sentiremmo meno liberi. Ma è quello che accadrebbe con una vittoria del Polo che si dice delle Libertà. Lo stesso padrone avrebbe per proprietà privata tre reti televisive e per controllo politico le altre tre - e le sei maggiori reti televisive nazionali contano più, per formare l’opinione pubblica, di tutti i giornali messi insieme. Lo stesso proprietario ha già sotto controllo quotidiani e riviste importanti, ma si sa cosa accade in questi casi: altri giornali si allineerebbero all’area governativa, vuoi per tradizione vuoi perché i loro proprietari riterrebbero utile ai propri interessi nominare direttori vicini alla nuova maggioranza. In breve si avrebbe un regime di fatto». Ecco, appunto.