Toh, Chavez è antisemita

Ormai per trovare qualcuno che creda ai protocolli dei savi di Sion, ai complotti pluto-giudaici e a idiozie simili bisogna andare a cercarlo a sinistra. L'ultima conferma è di questi giorni. Il leader intellettuale dei no global italiani, l'uomo che Fausto Bertinotti chiama «il presidente dei poveri», quello che Vittorio Agnoletto ha definito «la speranza di milioni di diseredati», insomma il coatto venezuelano Hugo Chavez, durante uno dei suoi sermoni tenuti la vigilia di Natale ha confermato tutto ciò che di male si può pensare di lui. Ha detto che «nel mondo c'è ricchezza per tutti, ma alcune minoranze, i discendenti della stessa gente che ha crocifisso Cristo, si sono impossessati di tutta la ricchezza del mondo». Chi ancora aveva dubbi sull'esistenza di un asse di fatto tra i fascisti islamici modello Mahmoud Ahmadinejad e i leader della sinistra populista sudamericana è servito.
Qui la denuncia del Simon Wiesenthal Center, cui si deve la notizia, che chiede scuse pubbliche da parte del presidente venezuelano (il quale per ora non ha mandato né conferme né smentite ufficiali, preferendo il silenzio), e qui il lancio dell'agenzia Associated Press, ripreso dal Jerusalem Post. Ora si attendono reazioni indignate da parte della sinistra antagonista italiana.

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