Cosa fare di Berlusconi
«Un altro Berlusconi era possibile (non solo sul conflitto di interessi). Il centrodestra al governo poteva fare meglio e di più, potevano essere evitate tante smarronate e molti errori. (...) Mi sono permesso di ricordare le ricerche di Ricolfi dove dimostra che il centrodestra con un candidato diverso da Berlusconi prevarrebbe su Prodi. Non sta a me dire quale. Può essere Casini come Tremonti o Pisanu o Formigoni o la Moratti o Letta o altri ancora. Ciò che conta è impedire che questa Sinistra vada al potere perché – nella rissa continua – si troverebbero uniti solo per sfasciare il Paese. Per me certamente Berlusconi è mille volte meglio di Prodi, ma il Cavaliere deve convincere gli italiani. Se i sondaggi dimostreranno che queste giornate di presenzialismo lo premiano, colmando lo svantaggio, va bene anche lui. Ma se lo svantaggio resta grande è il Cavaliere stesso che deve decidere se consegnare l’Italia ai compagni o no. Berlusconi può mandare Bertinotti al potere o può propiziare un rinnovamento vincente della Casa delle libertà. Sarebbe il suo capolavoro. Lo renderebbe meritevole del Quirinale».
E' quello che scrive Antonio Socci nella sua lunga e interessante lettera apparsa su Libero il 22 gennaio. Il principio mi pare condivisibile: l'importante è impedire alla sinistra di andare al governo, è bene che corra il candidato il quale - sondaggi (veri) alla mano - ha più chances di spuntarla. L'unica cosa sicura, in questa storia, è che Berlusconi ci sta pensando. Perché sarà pure egocentrico, ma preferisce che a palazzo Chigi ci siano Casini o Tremonti (con lui magari al Quirinale) piuttosto che Prodi o D'Alema. Altrettanto sicuro che cederebbe il passo a un altro solo se i sondaggi evidenziassero una differenza di numeri clamorosa. Intanto sta facendo di tutto per rimontare. Con qualche risultato, ma è ancora troppo poco, anche se la polarizzazione definitiva degli elettori avverrà solo nelle ultimissime settimane prima del voto.
E' quello che scrive Antonio Socci nella sua lunga e interessante lettera apparsa su Libero il 22 gennaio. Il principio mi pare condivisibile: l'importante è impedire alla sinistra di andare al governo, è bene che corra il candidato il quale - sondaggi (veri) alla mano - ha più chances di spuntarla. L'unica cosa sicura, in questa storia, è che Berlusconi ci sta pensando. Perché sarà pure egocentrico, ma preferisce che a palazzo Chigi ci siano Casini o Tremonti (con lui magari al Quirinale) piuttosto che Prodi o D'Alema. Altrettanto sicuro che cederebbe il passo a un altro solo se i sondaggi evidenziassero una differenza di numeri clamorosa. Intanto sta facendo di tutto per rimontare. Con qualche risultato, ma è ancora troppo poco, anche se la polarizzazione definitiva degli elettori avverrà solo nelle ultimissime settimane prima del voto.