Cuba, un primo maggio come un altro
Fidel Castro Ruz alla fine non si è visto, smentendo il suo amico boliviano, il guitto Evo Morales. E questo è un bene, perché vuol dire che la parabola del macellaio è davvero alla fine. Dopo di lui, però, potrebbe arrivare di peggio: suo fratello Rául politicamente e caratterialmente è assai più debole di lui, e proprio per questo potrebbe rivelarsi più pericoloso e crudele di Fidel. E questo ovviamente è un male. In assenza di novità sulla salute del dittatore, la notizia arriva dal Pen American Center, associazione americana di scrittori e giornalisti, che lunedì sera ha "consegnato" il suo premio per la libertà di espressione a Normando Hernández González, giornalista indipendente cubano di 33 anni. Consegnato: si fa per dire. Hernández González non ha potuto ritirare alcun premio. E' stato arrestato il 18 marzo 2003, assieme ad altri 74 giornalisti dell'isola, per aver criticato la politica del governo castrista. E' stato condannato a 25 anni e ovviamente, come altri 58 degli arrestati, è tuttora in prigione, nonostante sia malato e, tra le altre cose, soffra di tubercolosi. Tutte cose normali, nella Cuba di Fidel Castro.
Un premio, il suo, da dedicare anche ai tanti poveri ignoranti scesi in piazza il primo maggio, nelle piazze italiane, con la maglietta rossa e l'effige di Che Guevara e la bandierina cubana.
Addendum 1. Questi alcuni articoli (in spagnolo) che Hernández González è riuscito a trasmettere dal carcere:
El taxi
Torturas y más torturas
Cochicárcel
Addendum 2. Comunque, se qualcuno volesse sapere come funziona, nelle carceri di Castro si "vive" così.
Un premio, il suo, da dedicare anche ai tanti poveri ignoranti scesi in piazza il primo maggio, nelle piazze italiane, con la maglietta rossa e l'effige di Che Guevara e la bandierina cubana.
Addendum 1. Questi alcuni articoli (in spagnolo) che Hernández González è riuscito a trasmettere dal carcere:
El taxi
Torturas y más torturas
Cochicárcel
Addendum 2. Comunque, se qualcuno volesse sapere come funziona, nelle carceri di Castro si "vive" così.