La Cdl davanti all'equazione referendaria
Le elezioni politiche e quelle amministrative non hanno cambiato il dato di fondo della politica italiana: l'Unione e la Cdl continuano ad avere come unico, vero punto di forza le debolezze altrui. Era una gara a chi sta messo meno peggio dell'altro e tale è rimasta. La brutta situazione in cui si trova il centrosinistra - riassumibile in una parola: Senato - non serve infatti a risolvere i problemi del centrodestra. Se l'Unione rischia di assistere al logoramento e alla fine prematura del governo Prodi, i cui provvedimenti sono destinati a impantanarsi a Palazzo Madama (il voto di fiducia non tragga in inganno, l'attività ordinaria è tutt'altra cosa), la Cdl vede messa in discussione la sua stessa sopravvivenza, almeno così come la conosciamo adesso. La chiave di volta sarà il referendum confermativo della devolution (previsto dall'articolo 138 della Costituzione ) che si terrà il 25 e 26 giugno. Per il Carroccio, ovviamente, il referendum costituzionale è ad