Come ogni anno
Un 25 aprile qualunque. Come ogni anno c'è l'esponente di centrodestra che si presenta in piazza, convinto di avere a che fare con gente civile. Come ogni anno c'è il gregge di bamba esagitati che fischia e insulta l'esponente di centrodestra. Come ogni anno c'è il manipolo di evasi dalla pattumiera della storia che brucia la bandiera israeliana. Come ogni anno ci sono i giovani cretini antifascisti che danno il loro contributo alla causa del progressismo gridando «Dieci, cento, mille Nassiriya». Come ogni anno i primi a sfilare in piazza sono le camice nere di allora, diventate nel frattempo icone della resistenza contro chiunque ricordi loro che non sono maggioranza nel Paese (no, nemmeno oggi). Come ogni anno c'è il politico di sinistra che si frega le mani davanti allo spettacolo, ma si vergogna a dirlo e allora bofonchia la solita condanna dei più beoti tra i suoi elettori, perché sennò perde qualche voto. Come ogni anno c'è il politico di sinistra che si frega le mani davanti allo spettacolo e non gli pare vero di poter spendere una frase in pubblico per difendere i più beoti tra i suoi elettori, perché metti che ci guadagna qualche voto. Come ogni anno Carlo Azeglio Ciampi dice la solita cosa, e come ogni anno chi se ne frega. Come ogni anno, m'incazzo con Benito Mussolini perché ancora continua a fare danni.