Chiamiamola festa della busta paga
Ma quale festa del lavoro, ma quale diritto al lavoro. Il diritto al lavoro non esiste. È una presa in giro. Primo: perché se un disoccupato si presenta dinanzi a un tribunale per far valere questo suo "diritto" gli ridono in faccia. Persino in Italia. E non si capisce come potrebbe essere altrimenti. Secondo: perché quello di lavorare è l'unico diritto che possono avere gli schiavi. La differenza tra lo schiavo e l'uomo libero, infatti, non la fa il lavoro, ma la busta paga. È questa, senza retorica e senza ipocrisie, che meriterebbe di essere festeggiata in piazza il primo maggio. Averne la conferma è facile: chiunque accetterebbe di ricevere uno stipendio senza lavorare, nessuno accetterebbe di lavorare senza ricevere lo stipendio. E chi la pensa diversamente o è uno snob pieno di soldi (si consiglia il volontariato, quello duro) o ha seri disturbi (si consiglia uno psichiatra). Gli slogan sul diritto a lavorare che si sentono il primo maggio riecheggiano con invol