E con Pinter due Nobel antiamericani in un anno

Un record. Prima Mohamed el Baradei e la sua Agenzia internazionale per l'energia atomica hanno vinto il Nobel per la Pace. Chiara scelta antiamericana. Ora il drammaturgo Harold Pinter vince il Nobel per la Letteratura. E con lui siamo a due in un anno. Con la differenza che Pinter ha detto cose che El Baradei forse pensa, ma non si è mai sognato di far certificare in pubblico. Cose tipo queste.
Il bestiario di Harold Pinter
- «Gli Stati Uniti sono un mostro, debbono essere fermati» (febbraio 1998).
- «La politica estera statunitense può essere definita come "Leccami il culo o ti prendo a calci in testa". Milosevic ha rifiutato di leccare il culo dell'America e Clinton sta prendendo a calci in testa il popolo serbo (non Milosevic stesso) con catastrofiche conseguenze per i kosovari» (aprile '99).
- «Gli Stati Uniti sono un autentico Stato farabutto, con un potere economico e militare di dimensioni colossali, sono il potere più pericoloso che il mondo abbia mai conosciuto. E l'Europa, soprattutto la Gran Bretagna, ne è complice e compiacente. Ma, come abbiamo potuto constatare, profonda intolleranza e disgusto nei confronti della manifestazioni di potere degli Usa e del capitalismo globale stanno crescendo ovunque nel mondo, forti del proprio diritto di esistere» (10 settembre 2001, vigilia dell'attentato terroristico al WTC, ricevendo a Firenze la laurea honoris causa).
- «Il governo americano è come una bestia assetata di sangue» (novembre 2002, ricevendo a Torino la laurea honoris causa).
- «Gli Stati Uniti hanno oltrepassato il limite della ragione. Non possiamo neanche immaginare quale sarà la loro prossima mossa o cosa sono disposti a fare. C'è un solo paragone: la Germania nazista» (giugno 2003).

Questo suo "impegno" è ovviamente ben presente a chi ha assegnato il Nobel. Come si legge nella sua biografia pubblicata sul sito dell'Accademia svedese, «since 1973, Pinter has won recognition as a fighter for human rights, alongside his writing. He has often taken stands seen as controversial».

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