Beppe Grillo e la favola di Ernesto Che Guevara

Oltre la mitologia, oltre il Mondo Tre di Karl Popper, oltre gli universi fantastici di Philip K. Dick, più e meglio di Fantaghirò, c'è la lettera che Aleida Guevara, figlia del Che, ha inviato a Beppe Grillo, e che Grillo, tronfio, ha pubblicato sul suo blog. Dire che contiene qualche cavolata è come dire che Adolf Hitler era un signore austriaco con la passione per i cani. Per chi ha letto un paio di scritti in materia, ad esempio quelli dello stesso Guevara, la lettera di Aleida è semplicemente il più imponente prodotto della metafisica mai apparso su Internet. Chi non avesse ancora avuto la fortuna di leggerla la trova qui.
Divertiamoci con Aleida e le sue sparate, dunque. Con un giochino facile facile. Qui pubblico alcune parti della sua lettera. Sotto, per ognuna, pubblico una parte di The Killing machine, articolo imperdibile pubblicato da Alvaro Vargas Llosa nei mesi scorsi su The New Republic. Per una più immediata comprensione, mi sono permesso di evidenziare in bold alcuni concetti.

Che Guevara, uomo di pace
- Aleida Guevara. «Sono quasi 40 anni che il Che richiamava la nostra attenzione sulla PACE».
- Alvaro Vargas Llosa. «In April 1967, speaking from experience, he summed up his homicidal idea of justice in his “Message to the Tricontinental” (l'organizzazione rivoluzionaria Afro-Asiatico-Latinoamericana, ndr): “hatred as an element of struggle; unbending hatred for the enemy, which pushes a human being beyond his natural limitations, making him into an effective, violent, selective, and cold-blooded killing machine.” His earlier writings are also peppered with this rhetorical and ideological violence».
«Guevara’s disposition when he traveled with Castro from Mexico to Cuba aboard the Granma is captured in a phrase in a letter to his wife that he penned on January 28, 1957, not long after disembarking, which was published in her book Ernesto: A Memoir of Che Guevara in Sierra Maestra: “Here in the Cuban jungle, alive and bloodthirsty”».
«Just after the Cuban missile crisis ended [...] Guevara told a British communist daily: “If the rockets had remained, we would have used them all and directed them against the very heart of the United States, including New York, in our defense against aggression”».

Che Guevara angosciato dagli omicidi
- Aleida Guevara. «Il Che lascia a noi cose importanti, cose semplici ma che disgraziatamente mettiamo poco in pratica e molte ne dimentichiamo: "... essere essenzialmente umano, essere tanto umano per approssimarsi al meglio dell'umano, purificare il meglio dell'uomo per mezzo del lavoro, dello studio, dell'esercizio della solidarietà continuata con il popolo e con tutti i popoli del mondo, sviluppare al massimo la sensibilità fino a sentirsi angosciati quando si assassina un uomo in qualsiasi angolo del mondo e sentirsi entusiasta quando da qualche parte del mondo si solleva una nuova bandiera di libertà"».
- Alvaro Vargas Llosa. «In January 1957, as his diary from the Sierra Maestra indicates, Guevara shot Eutimio Guerra because he suspected him of passing on information: “I ended the problem with a .32 caliber pistol, in the right side of his brain.... His belongings were now mine.” Later he shot Aristidio, a peasant who expressed the desire to leave whenever the rebels moved on. While he wondered whether this particular victim “was really guilty enough to deserve death,” he had no qualms about ordering the death of Echevarría, a brother of one of his comrades, because of unspecified crimes: “He had to pay the price”».
«How many people were killed at La Cabaña (il carcere diretto da Guevara, ndr)? Pedro Corzo offers a figure of some two hundred, similar to that given by Armando Lago, a retired economics professor who has compiled a list of 179 names».

Che Guevara, creatura sensibile
- Aleida Guevara. «Oggi più che mai abbiamo bisogno di sentire molto prossimo a noi Che Guevara, il suo esempio di uomo che lotta contro le ingiustizie in qualsiasi parte della terra, che ci chiede solidarietà, che esige sensibilità e soprattutto rispetto per l'essere umano».
- Alvaro Vargas Llosa. «At other times he would simulate executions without carrying them out, as a method of psychological torture».
«In his memoirs, the Egyptian leader Gamal Abdel Nasser records that Guevara asked him how many people had left his country because of land reform. When Nasser replied that no one had left, Che countered in anger that the way to measure the depth of change is by the number of people “who feel there is no place for them in the new society”».
«“If in doubt, kill him” were Che’s instructions».

See also: Vargas Llosa, Che Guevara e la maglietta del bamba

Chi ha poca dimestichezza con l'inglese, qui trova "The killing machine" tradotto in italiano da Daverik.

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