Castro accetta gli aiuti di Bush

Fidel Castro Ruz, dopo essersi sbrodolato addosso sull'«alto grado di preparazione di Cuba di fronte alle avversità naturali» ed aver paragonato - come ci fa sapere la voce del regime - la «serenità, la disciplina e l'organizzazione» dei cubani dinanzi all'uragano Wilma con le «scene» viste negli Stati Uniti dopo l'arrivo dell'uragano Katrina, ha pensato bene (buona notizia per i cubani) di accettare gli aiuti offerti da Washington, come si legge in questo lancio dell'Associated Press ripreso dalle News di Yahoo. Tre esperti della U.S. Agency for International Development sono così pronti a recarsi sull'isola per capire quali sono gli aiuti più urgenti da inviare. Castro, nei giorni scorsi, dopo l'arrivo dell'uragano Katrina sulle coste degli Stati Uniti, aveva offerto agli Usa 1.600 medici. Offerta rifiutata perché i medici nordamericani erano già in numero sufficiente.
E' la prima volta che il dittatore cubano accetta un qualche sostegno da parte degli Stati Uniti. L'occasione per un piccolo gesto distensivo? Nemmeno a parlarne. Mentre accettava gli aiuti di George W. Bush, Castro definiva «mercenari dell'Impero» (come spiega qui Repubblica.it) le "pericolosissime" Damas de Blanco, le mogli, madri, figlie e sorelle dei poveri cristi, prigionieri politici, sbattuti in carcere nel 2003 e condannati a pene sino a 28 anni di detenzione, le quali sono state appena insignite del premio Sakharov, riconoscimento per la libertà di pensiero assegnato dal Parlamento europeo (come spiegato qui).

PS. Qui Reporters sans frontières, nota organizzazione di estrema destra al servizio della Cia, dei servizi segreti deviati, della massoneria e della Spectre, ci spiega bene cosa Castro intenda per "Libertà d'espressione" e ci dice qualcosa in più sulle Ladies in White.

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