Berlusconi, Bush e l'Iraq: ecco lo stenografico del 20 maggio 2004
Da ridere. Tutta la politica italiana degli ultimi giorni è ruotata intorno a questa frase di Silvio Berlusconi, di sabato 29 ottobre 2005: «Io non sono mai stato convinto che la guerra fosse il sistema migliore per arrivare a rendere democratico un Paese e a farlo uscire da una dittatura anche sanguinosa». Il Corriere della Sera ( versione on line ) titola: «Clamorosa rivelazione del Presidente del Consiglio». Clamorosa. La Repubblica: «La svolta arriva dai sondaggi». L'Unità ci apre il giornale due giorni di fila e titola (domenica 12 febbraio): «Finisce il grande inganno». Il Manifesto: «Il "presidente pacifista" è l'ultima trovata del Cavaliere». Interviene il bollito , da par suo: «Si è accorto solo adesso che era una guerra sbagliata?». Alfonso Pecoraro Scanio: «Le parole di Berlusconi sono gravissime, perché riconosce di aver messo da parte la sovranità nazionale per salvaguardare il suo rapporto con Bush». Giuseppe Fioroni (Margherita), altro titano della poli