Da sinistra, per i primitivi di sinistra (e per una lunga serie di giornalisti)

Enrico Deaglio si veste da missionario e, consapevole del ritardo cerebrale e culturale di una parte non piccola della sinistra italiana, dedica l'ultima copertina del suo settimanale, Diario, al disperato tentativo di curare dal virus del cospirativismo gli elettori di Fausto Bertinotti, Oliviero Diliberto e Pecoraro Scanio, per non parlare dei disobbedienti con l'anello al naso che si "informano" su internet. Il virus, peraltro, è stato reso ancora più virulento dalle recenti, vergognose trasmissioni di Matrix e di Report.

Titola Diario: «Il complotto dell'11/9? Una boiata pazzesca». Sommario: «La tesi del complotto dilaga via internet e approda in televisione. E' seducente, misteriosa, fluida. Peccato che sia solo un ammasso di balle. Storia di un'inchiesta giornalistica che l'ha smentita, ma che non viene presa in considerazione (anche Diario è pagato dalla Cia?)».

Tutto ciò dovrebbe essere ovvio. Lo scandalo, la vergogna è che ci sia bisogno di fare una copertina del genere. (E di bisogno ce n'è tanto davvero). L'impresa di Deaglio è improba, ma proprio per questo merita approvazione e rispetto. Auguri.

Post scriptum. Sul numero di Diario hanno scritto Repubblica ("I terroristi islamici non sono mai esistiti", di Mario Pirani) e Corriere della Sera ("Il complotto dell'11/9? Una grande bufala"; "Le Twin Towers e la rivincita degli ingenui", di Pierluigi Battista)

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