Voltaire, salvaci (da noi stessi)
Così muore la libertà di espressione in Europa: vittima del politicamente corretto e di un ideale di tolleranza masochista per cui è giusto difendere le ragioni di chi pretende di tapparti la bocca in casa tua ed è normale fregarsene dei cristiani uccisi e torturati in terra d'Islam semplicemente per aver professato la loro fede. Ultima metafora della resa del vecchio (in tutti i sensi) Continente è Jacques Lefranc, direttore del quotidiano francese "France Soir", licenziato in tronco dal suo editore, l’uomo d’affari franco-egiziano Raymond Lakah, per aver pubblicato le vignette satiriche nei confronti dell'Islam e di Maometto già apparse sul quotidiano danese "Jyllands-Posten". Su "France Soir" di oggi un grande titolo in prima pagina, sopra una fotografia che mostra dei musulmani intenti a bruciare una bandiera danese, invoca: «Voltaire, aiutaci, sono diventati matti!».
Intanto - a proposito di braghe calate - il quotidiano "Jyllands-Posten" ha scritto una lettera in ginocchio nella quale chiede scusa agli islamici e parla di «serious misunderstandings». Una lettura imbarazzante.
Per capirsi: qui, sull'argomento, si sottoscrive quello che ha scritto benissimo sul Corriere della Sera Magdi Allam. E cioè che quelle vignette sono «discutibili», ma rappresentano l'espressione di un sacrosanto diritto di libertà, come tale da difendere con le unghie e con i denti. Si sottoscrive anche la conclusione dell'articolo di Allam: «Cosa aspetta a intervenire l'Occidente? Adotterà la politica dello struzzo sino a quando un altro Theo Van Gogh non sarà assassinato a Copenaghen o a Oslo?».
Maggiori approfondimenti sul caso "France Soir" qui, sul sito del Corriere, e qui, sul sito del TgCom.
Lettura complementare: La mappa del bavaglio islamico in Europa.
Update importante. Parla Romano Prodi (agenzia AdnKronos).
ISLAM: PRODI, DI CATTIVO GUSTO VIGNETTE MAOMETTO = Bruxelles, 2 feb. - (Adnkronos/Aki) - Del tutto inappropriate ed estremamente di cattivo gusto''. Cosi', Romano Prodi, commentando a Bruxelles le vignette su Maometto apparse recentemente in alcuni quotidiani danesi e norvegesi. ''Ho trovato le vignette -ha affermato Prodi- estremamente di cattivo gusto. C'e' uno stile nella stampa''. Prodi ha quindi sottolineato che ''in un periodo cosi' sensibile per la convivenza tra popoli e religioni un episodio del genere poteva essere evitato. Quanto alla satira, Prodi ha affermato che ''non la potremo mai regolare per legge''. E' un discorso ha concluso, il capo dell'Unione, ''ovvio, giusto e tautologico''.
Manco una parola in difesa della libertà d'espressione e dei giornalisti e vignettisti minacciati. Nemmeno mezza parola di condanna per gli intolleranti che li hanno messi nel mirino. Nel caso ci fossero dubbi su come la pensa il leader dell'Unione.
Intanto - a proposito di braghe calate - il quotidiano "Jyllands-Posten" ha scritto una lettera in ginocchio nella quale chiede scusa agli islamici e parla di «serious misunderstandings». Una lettura imbarazzante.
Per capirsi: qui, sull'argomento, si sottoscrive quello che ha scritto benissimo sul Corriere della Sera Magdi Allam. E cioè che quelle vignette sono «discutibili», ma rappresentano l'espressione di un sacrosanto diritto di libertà, come tale da difendere con le unghie e con i denti. Si sottoscrive anche la conclusione dell'articolo di Allam: «Cosa aspetta a intervenire l'Occidente? Adotterà la politica dello struzzo sino a quando un altro Theo Van Gogh non sarà assassinato a Copenaghen o a Oslo?».
Maggiori approfondimenti sul caso "France Soir" qui, sul sito del Corriere, e qui, sul sito del TgCom.
Lettura complementare: La mappa del bavaglio islamico in Europa.
Update importante. Parla Romano Prodi (agenzia AdnKronos).
ISLAM: PRODI, DI CATTIVO GUSTO VIGNETTE MAOMETTO = Bruxelles, 2 feb. - (Adnkronos/Aki) - Del tutto inappropriate ed estremamente di cattivo gusto''. Cosi', Romano Prodi, commentando a Bruxelles le vignette su Maometto apparse recentemente in alcuni quotidiani danesi e norvegesi. ''Ho trovato le vignette -ha affermato Prodi- estremamente di cattivo gusto. C'e' uno stile nella stampa''. Prodi ha quindi sottolineato che ''in un periodo cosi' sensibile per la convivenza tra popoli e religioni un episodio del genere poteva essere evitato. Quanto alla satira, Prodi ha affermato che ''non la potremo mai regolare per legge''. E' un discorso ha concluso, il capo dell'Unione, ''ovvio, giusto e tautologico''.
Manco una parola in difesa della libertà d'espressione e dei giornalisti e vignettisti minacciati. Nemmeno mezza parola di condanna per gli intolleranti che li hanno messi nel mirino. Nel caso ci fossero dubbi su come la pensa il leader dell'Unione.