Intanto in Germania fanno il test
L'idea è sensata, anche se non certo risolutiva, e il principio è sacrosanto: prima di farti entrare in casa mia voglio sapere - nei dettagli - come la pensi su come vivo, sulle libertà che mi permetto di prendermi, su quali aspetti della nostra futura convivenza potranno darti sui nervi e spingerti all'intolleranza - o all'odio - nei miei confronti. Mi pare il minimo. Copio e incollo parte dell'articolo "L'Europa dei valori condivisi", del gesuita e islamologo Samir Khalil Samir.
«Nella provincia di Baden-Württemberg, con capitale Stoccarda, il governo ha deciso di introdurre dal primo gennaio 2006 un esame più severo dei candidati alla cittadinanza (quelli musulmani in particolare). Le proteste, da parte di gruppi musulmani e non, non sono mancate; il governo locale è stato accusato di discriminazione, ma la cosa è decisa e il ministro degli Interni nega che sia in atto una qualunque forma di discriminazione. La "Dichiarazione sui diritti umani nell’islam" dell’81, limita ogni punto della "Dichiarazione universale dei diritti umani" alla sua conformità con la sharia. "Qui non si tratta - dice - di religione, ma di accettazione di una scala di valori".
Per questo motivo, il "test di lealtà" è diventato più esigente, con domande precise su democrazia, partiti politici, libertà di stampa e di religione, operazioni terroristiche… Ecco alcuni esempi: "Nel cinema, nel teatro e nella stampa i sentimenti religiosi sono talvolta feriti. Quale mezzo può utilizzare il credente per esprimere la sua opinione?". "Come reagisce alla critica della religione? È accettabile?". "Considera giusto che la donna debba essere sottomessa al marito, che potrebbe anche batterla se lei fosse disobbediente?". "Ritiene accettabile che un uomo impedisca alla moglie o alle figlie di uscire di casa?".
Europei e musulmani possono convivere? Sì, ma con chiara e concreta intesa sui valori essenziali dell’Europa, che ambedue devono scoprire o riscoprire».
Update. Per chi vuole saperne di più:
"A German State Quizes Muslim Immigrants on Jews, Gays and Swim Lessons", su Spigel Online;
"Civic test in Germany draws fire", sulla International Herald Tribune.
Qui l'elenco delle trenta domande che compongono il test di cittadinanza.
«Nella provincia di Baden-Württemberg, con capitale Stoccarda, il governo ha deciso di introdurre dal primo gennaio 2006 un esame più severo dei candidati alla cittadinanza (quelli musulmani in particolare). Le proteste, da parte di gruppi musulmani e non, non sono mancate; il governo locale è stato accusato di discriminazione, ma la cosa è decisa e il ministro degli Interni nega che sia in atto una qualunque forma di discriminazione. La "Dichiarazione sui diritti umani nell’islam" dell’81, limita ogni punto della "Dichiarazione universale dei diritti umani" alla sua conformità con la sharia. "Qui non si tratta - dice - di religione, ma di accettazione di una scala di valori".
Per questo motivo, il "test di lealtà" è diventato più esigente, con domande precise su democrazia, partiti politici, libertà di stampa e di religione, operazioni terroristiche… Ecco alcuni esempi: "Nel cinema, nel teatro e nella stampa i sentimenti religiosi sono talvolta feriti. Quale mezzo può utilizzare il credente per esprimere la sua opinione?". "Come reagisce alla critica della religione? È accettabile?". "Considera giusto che la donna debba essere sottomessa al marito, che potrebbe anche batterla se lei fosse disobbediente?". "Ritiene accettabile che un uomo impedisca alla moglie o alle figlie di uscire di casa?".
Europei e musulmani possono convivere? Sì, ma con chiara e concreta intesa sui valori essenziali dell’Europa, che ambedue devono scoprire o riscoprire».
Update. Per chi vuole saperne di più:
"A German State Quizes Muslim Immigrants on Jews, Gays and Swim Lessons", su Spigel Online;
"Civic test in Germany draws fire", sulla International Herald Tribune.
Qui l'elenco delle trenta domande che compongono il test di cittadinanza.