Il "beau geste" della ex br

Oggi abbiamo letto tutti la notizia delle dimissioni di Susanna Ronconi dalla consulta sulle tossicodipendenze voluta dal ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero. La ex brigatista rossa ci ha fatto sapere di esser stanca delle critiche che, a causa della sua nomina a componente di questo organismo, aveva dovuto subire da destra (molte, e ci mancherebbe altro) e da sinistra (ma quali?). Vittima di un linciaggio bipartisan che avrebbe creato «un clima pesante», insomma.

Le cose stanno un po' diversamente. Solo che bisogna leggere tra le righe del comunicato stampa dello stesso ministro rifondarolo, così come riportato dalle agenzie, per capirlo.
Il Ministro Ferrero, dopo aver comunicato all'interessata l'avvio di procedimento di annullamento della nomina nella Consulta degli esperti e degli operatori sociali sulle tossicodipendenze e preso atto delle dimissioni di Susanna Ronconi dalla Consulta stessa, ha decretato l'annullamento della nomina medesima perché illegittima. Tale nomina risulta illegittima in quanto Susanna Ronconi è interdetta dai pubblici uffici e la Consulta partecipa all'iter formativo della decisione della Pubblica Amministrazione.
Trattasi di nomina «illegittima», dunque. E per questo la Ronconi ha dovuto abbandonare l'incarico. Non per sua scelta. Altro che "beau geste".

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