Via dall'Italia l'imam di Torino
di Fausto Carioti Esame di maturità politica per Giuliano Amato. Il quale, giunto all’età di 69 anni, sarebbe ora che ci facesse capire di che pasta è fatto. È succube dei suoi alleati Comunisti italiani, legati a doppio filo con l’islam antioccidentale, o sta facendo sul serio il ministro dell’Interno? Ha una visione politica forte dell’integrazione degli immigrati in Italia, come certe volte sembra trasparire dalle sue parole, o anche lui, a conti fatti, non è capace di schiodarsi dalle frasi fatte sulle gioie del multiculturalismo, come fosse una Rosy Bindi qualunque? È preoccupato solo della «islamizzazione» dei vescovi italiani, come ci ha fatto sapere di recente commentando le reazioni della Chiesa sul riconoscimento delle unioni omosessuali, o si pone anche il problema dell’islamizzazione estremista degli immigrati? Lo sapremo presto. L’occasione al ministro e all’intero governo Prodi la offrono il signor Khohalia, imam marocchino della piccola moschea degli orrori di via del Co