Relativismo giudiziario 2: i cadaveri dei dhimmi

I legali del gruppo Padma, che ha curato gli interessi dei tre cattolici fucilati in Indonesia, dopo aver fatto stilare un referto da medici cristiani ha denunciato la presenza sui cadaveri di ferite non riconducibili alla fucilazione stessa: Tibo avrebbe due costole rotte e cicatrici sul viso, mentre da Silva è stato trafitto al cuore da un oggetto simile a un pugnale. Tutti e tre, inoltre, hanno i segni di cinque spari nel petto, invece che uno solo. Il governo di Jakarta nega tutto, ma il fatto che il procuratore di Palu abbia voluto dare sepoltura a Tibo e compagni in tutta fretta, senza concedere nemmeno i funerali religiosi, dà credito alle ipotesi che la fucilazione non sia avvenuta secondo le procedure consentite dalla legge internazionale.
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