Un coniglio rosso, con occhi rossi, in campo rosso

Uno dei migliori articoli di Antonio Socci, e lo dice uno che se li legge tutti. Inizia così:

Giuliano Ferrara ha scritto che lo stemma araldico di Giorgio Napolitano dovrebbe essere un coniglio bianco in campo bianco. Tale è stato il coraggio temerario che ha mostrato, in mezzo secolo, da leader comunista che (dicono) dentro di sé dissentiva dal comunismo. Ieri Ferrara, dopo che il neopresidente ha firmato la grazia per Bompressi, si è detto pentito di quel giudizio. Mi chiedo perché. Quella firma sarebbe un atto di coraggio? Io penso che lo stemma del presidente possa cambiare solo così: coniglio rosso, con occhi rossi, in campo rosso.
E’ tipico “coraggio” rosso anche quello che ha portato un altro simbolo del popolo di Sinistra, il vignettista Vauro, a uscire con un libro di pernacchie contro papa Wojtyla, morto da un anno. Il dirigente comunista, oggi presidente della Repubblica, e il vignettista più fanatico dei giornali di Sinistra, sono accomunati da certa assenza di vergogna, di stile e una vera mancanza di “pìetas”, quel sentimento universale che induce almeno al rispetto delle persone morte, che hanno sofferto e che sono ancora piante da chi era loro legato. Su tutto sembra prevalere invece l’appartenenza tribale.


Il resto qui, sul sito di Socci.

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