Tutta la stima di Zapatero per Prodi
Quando uno è stimato, è stimato. El Periodico, il quotidiano più diffuso della Catalogna, svela ai suoi lettori come ha reagito il premier spagnolo Luis Rodríguez Zapatero dinanzi all'ipotesi di affidare la guida della missione Unifil in Libano all'Italia dell'"amico" Romano Prodi.
«La Spagna ha accolto con disagio la pretesa italiana di comandare la forza multinazionale che l'Onu dispiegherà nel Sud del Libano. Il governo di José Luis Rodríguez Zapatero ritiene che la complessità della missione, alla quale prevede di contribuire con un numero di militari compreso tra 700 e 800, esige una direzione operativa di provata esperienza ed efficacia, che Roma non può garantire. Per il governo, l'unica che potrà assumersi questo compito è la Francia, dopo che gli Stati Uniti e il Regno Unito si autoescluderanno dall'operazione dinanzi all'evidenza che non sono benvenuti nel mondo arabo. "Qui non si tratta di dare il comando a chi invia più soldati, ma a chi tiene capacità di leadership", ha spiegato a questo giornale una fonte vicina a chi sta disegnando la strategia spagnola».
Inutile sottolineare che la leadership non è una dote militare, ma una dote politica. Che Zapatero non sembra riconoscere a Prodi. Forse perché lo conosce bene.
«La Spagna ha accolto con disagio la pretesa italiana di comandare la forza multinazionale che l'Onu dispiegherà nel Sud del Libano. Il governo di José Luis Rodríguez Zapatero ritiene che la complessità della missione, alla quale prevede di contribuire con un numero di militari compreso tra 700 e 800, esige una direzione operativa di provata esperienza ed efficacia, che Roma non può garantire. Per il governo, l'unica che potrà assumersi questo compito è la Francia, dopo che gli Stati Uniti e il Regno Unito si autoescluderanno dall'operazione dinanzi all'evidenza che non sono benvenuti nel mondo arabo. "Qui non si tratta di dare il comando a chi invia più soldati, ma a chi tiene capacità di leadership", ha spiegato a questo giornale una fonte vicina a chi sta disegnando la strategia spagnola».
Inutile sottolineare che la leadership non è una dote militare, ma una dote politica. Che Zapatero non sembra riconoscere a Prodi. Forse perché lo conosce bene.