La parabola del regime cubano
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«Buona parte della programmazione che si riceve tramite canale satellitare è di contenuto destabilizzante, ingerentista e sovversivo, ed è mirata, come sempre, alla realizzazione di attività terroristiche», si leggeva mercoledì 9 agosto su Granma, l'organo ufficiale del partito comunista cubano, dove si avvertivano i cittadini che non saranno più tollerati impianti abusivi per la ricezione delle trasmissioni satellitari.
Come sempre, anche in Italia ci sarà chi troverà il modo di giustificare il diktat, sia perché i caudillos comunisti hanno sempre ragione, sia perché la televisione satellitare, avanguardia del capitalismo, trasmette solo schifezze e disvalori (compito dello Stato, come noto, è educare i cittadini e decidere per loro cosa è giusto e cosa no). E poi via, di corsa a casa, a guardare la partita su Sky o a sgranocchiare Pringles davanti a Canal Jimmy.
PS. Intanto Raúl, il fratello triste, militarizza l'area intorno a Guantanamo per impedire che i cubani, temendo i colpi di coda del regime, corrano a cercare rifugio nella base nordamericana, tempio di ogni nefandezza. Hasta la victoria siempre.