... sulla auspicabilità di una revisione della Costituzione, puntuale provvede Walter Veltroni a dissiparli: «Scalfaro incarna lo spirito con cui fu fatta la Costituzione».
Romano Prodi ha ottenuto il voto di fiducia al Senato . L'esito della votazione è stato di 165 voti a favore della mozione di fiducia contro 155 contrari. Dieci, quindi, i voti di scarto in favore del governo, sette dei quali garantiti dai senatori a vita. Commento del neopremier: « Meglio di così non poteva andare. Sono molto contento, abbiamo una maggioranza al Senato che è maggiore di quella del '96 ». Ma la sua è una bugia. All'avvio di quella legislatura il voto di fiducia al Senato per il governo dell'Ulivo, che si tenne il 24 maggio del '96, ebbe il seguente esito (facilmente controllabile da chiunque sul resoconto stenografico di quella giornata ): Senatori presenti..... 314 Senatori votanti..... 313 Maggioranza..... 157 Favorevoli..... 173 Contrari..... 139 Astenuti..... 1 Il governo Prodi, quindi, nel '96 ottenne 34 voti di scarto (173 "sì" alla fiducia contro "139" no). Stavolta ne ha avuti appena dieci. E all'epoca Prodi no
di Fausto Carioti Sognava di essere Aldo Moro. È finito a fare la ruota di scorta di Clemente Mastella. L’annuncio del leader dell’Udeur suona come il requiem della carriera politica di Marco Follini: «Con lui esiste già un accordo per le europee del 2009 e, dove possibile, questo accordo sarà realizzato anche per le elezioni amministrative». La domanda è: quanto potrà il senatore Follini, alleato del ministro della Giustizia, continuare a non votare la fiducia al governo Prodi? Anche se abbiamo a che fare con cervelli democristiani, convinti che il tratto migliore per unire due punti due punti sia l’arabesco, la risposta più plausibile resta la più semplice: poco, molto poco. E così il governo più sgangherato del dopoguerra, se non si ammazza da solo nelle prossime settimane, rischia di trovare sul piatto d’argento un voto in più a palazzo Madama. Ovviamente, dietro l’angolo non c’è il trasferimento armi e bagagli di Follini nelle fila prodiane. Sarebbe pur sempre troppo lineare, non
di Fausto Carioti BERLINO - Alexander Platz, aufwiedersehen. Normalissimi impiegati, studenti, casalinghe si trasformavano in ingegneri: scavavano tunnel con attrezzi di fortuna, progettavano seggiovie, impiegavano anni per costruire una mongolfiera nella camera da letto, modificavano automobili di nascosto dal vicino di casa, trasformavano le bombole degli ospedali in attrezzature per respirare sott’acqua. Tutto per sfuggire ai vopos, le guardie del regime, e scappare al di là del Muro. Verso la libertà, lontano dal comunismo. Qualcuno la spuntava, tanti morivano nel tentativo. I dati ufficiali parlano di 187 persone uccise al confine mentre provavano a lasciare la parte sbagliata della Germania, ma le cifre reali sono di gran lunga superiori. Oltre 60mila persone sono finite in carcere per aver tentato o preparato la fuga. Il documentario più completo sui frutti malati del marxismo, il miglior monumento alla voglia innata di libertà di tutti gli individui è un edificio al numero 44