Quanto costa Rasmussen?

Quanto costa, al calciomercato di gennaio, uno come Anders Fogh Rasmussen? In alternativa: è clonabile? Insomma, cosa bisogna fare per vedere alla guida del centrodestra italiano uno così? Assai più di Nicolas Sarkozy, il premier danese ha il coraggio di essere ruvido, di fregarsene della tirannia dello status quo e di quella del politicamente corretto. Mentre in Italia il governo sta per cadere su una legge liberticida, fatta passare con la scusa dell'obbligo europeo (obbligo che non esiste), Rasmussen si batte per la causa opposta: come difendere il diritto alla libera espressione dall'ingerenza degli organismi internazionali.

Dice Rasmussen a Flemming Rose: «Nel marzo del 2007 alcuni paesi islamici hanno presentato al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite una risoluzione il cui scopo è limitare la libertà di parola per proteggere la religione. Sfortunatamente questa risoluzione è stata adottata. Fortunatamente, essa non è vincolante e noi certamente non aderiremo ad essa, ma questa risoluzione dimostra come la crisi delle vignette su Maometto e altre vicende siano usate come scusa per limitare la libertà di espressione. Questa è la ragione per cui il governo della Danimarca si sta impegnando soprattutto per difendere il diritto alla libertà di parola. A livello europeo e nelle Nazioni Unite intensificheremo i nostri sforzi per proteggere i diritti umani e, tra questi, il diritto alla libera manifestazione del pensiero. Abbiamo intenzione di introdurre un nuovo riconoscimento, un premio da assegnare a chi si batte con coraggio per la libertà di espressione e abbiamo in programma di garantire asilo in Danimarca agli scrittori che sono perseguitati nei loro Paesi. In questo modo intendiamo batterci per il più prezioso dei diritti che abbiamo, quello alla libertà di parola, perché esso è minacciato, e abbiamo imparato dalla crisi delle vignette che non possiamo più darlo per garantito. Alcuni anni fa non avrei dedicato così tanto tempo e spazio alla difesa della libertà di espressione come sto facendo adesso, e lo faccio per un motivo ben preciso. La libertà di mettere in discussione ogni cosa, il diritto di sfidare il potere religioso e politico, di mettere in dubbio le verità date per stabilite e i dogmi è la condizione preliminare per la vera democrazia».

Quanto costa uno così? Quanto dobbiamo aspettare per averne uno simile anche dalle nostre parti? Basterà una vita?

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