Il giudizio definitivo sul caso Previti
Il giudizio definitivo sull'esito del processo Previti-Squillante lo si trova oggi a pagina 18 del Corriere della Sera. Lo dà il magistrato Nicola Marvulli, fino a un mese fa presidente della Corte di Cassazione. Non è un amico di Berlusconi. Tutt'altro. Ha definito la legge Cirielli «un'amnistia mascherata». Si è «sbigottito» per la legge Pecorella. Di Berlusconi, in passato, ha avuto modo di dire che «è in un delirio di persecuzione».
Ora, intervistato dal Corriere, spiega di chi sono le responsabilità:
Ora, intervistato dal Corriere, spiega di chi sono le responsabilità:
«I magistrati di Milano hanno sbagliato. La loro ostinazione ha causato questo smacco per la giustizia».Tradotto, i migliori alleati di Cesare Previti sono stati proprio i magistrati di Milano che lo hanno processato. Se a sinistra ci sono rimasti male per come è andata a finire, liberi di prendersela con loro.
«Era evidente che non potessero essere loro ad emettere la sentenza. Si contestava una corruzione avvenuta a Roma e il presunto corrotto era un magistrato che lavorava negli uffici giudiziari della Capitale. La competenza di Perugia era pacifica e infatti ci aspettavamo che dopo il deposito delle nostre motivazioni si sarebbe provveduto».
«Quando noi abbiamo depositato le motivazioni il dibattimento era ancora nella fase di primo grado e dunque c'era tutto il tempo per poter rimediare. Invece si è deciso di andare avanti con ostinazione».
«In questo modo si è buttato via un lavoro durato oltre dieci anni. E soprattutto si è arrecato un grave danno alla giustizia».