Difendiamo la Costituzione: chiamiamo i celerini

Silvio Berlusconi ha detto che intende usare la polizia per impedire occupazioni e picchetti nelle università. Walter Veltroni, per queste parole, gli ha dato del “provocatore”. Un’uscita, quella di Veltroni, che si spiega solo con la malafede. Qui non c’entra lo Stato forte. C’entra la Costituzione italiana, quella che a sinistra trattano come un muftì tratta il Corano.

La Costituzione tutela il diritto (che è cosa diversa dall’“obbligo”) allo sciopero (articolo 40). Ma tutela anche il diritto al lavoro (articolo 4), che in questo caso è il diritto di professori e personale non docente a entrare nelle scuole e negli atenei per lavorare, senza che i picchetti degli squadristi rossi lo impediscano. E tutela il diritto e l’obbligo all’istruzione (articolo 34), che nel caso in questione diventa il diritto dello studente che non aderisce allo sciopero a entrare regolarmente in classe.

Dove stia la “provocazione” nel voler far rispettare la Costituzione, difendendo tutti i diritti che questa prevede, e non solo quello allo sciopero, lo sa solo quel disperato di Veltroni.

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