Carte, scopa, denari, primiera e settebello
E' proprio finita. Quando Valentino Parlato, sul Manifesto di oggi, ti fa un articolo che manco Emilio Fede, per dirti che a Tripoli, il 7 ottobre, «è stata una grande giornata», il "Giorno della lealtà", nel quale si è celebrata «la recente firma del Trattato di Amicizia, Partenariato e Cooperazione tra Libia e Italia» e che «nella lista degli invitati deputati a ricevere l'onorificenza del "Grande El Fatah" era, al primo posto, il premier Silvio Berlusconi, che ha avuto l'abilità di concludere il recente accordo tra Libia e Italia», e quindi di archiviare definitivamente l'epoca del colonialismo (sottinteso: che Romano Prodi con i suoi governi non era stato in grado di chiudere), vuol proprio dire che la partita è finita, che Berlusconi l'ha stravinta e che da queste parti rischia di non succedere più nulla per i prossimi quattro anni.