Sanità americana: diagnosi e terapia liberista (altro che Sicko)

Come ogni cosa di questo mondo, il sistema sanitario americano non è perfetto. Si può migliorare. Come ogni cosa di un regime di libero mercato, per quanti difetti possa avere è senza dubbio migliore del suo equivalente fornito dallo Stato in monopolio. Ed è migliore già per il semplice fatto che lascia i cittadini liberi di scegliere.

In questi giorni è a Roma Grace-Marie Turner, consulente della Casa Bianca in materia di sanità e presidente del think tank Galen Institute. Come altri giornalisti, grazie agli amici dell'Istituto Bruno Leoni ho avuto il piacere di pranzare con lei e capire le sue idee. Chi vuole leggere un'analisi critica, ma priva di pregiudizi statalisti, del sistema sanitario americano, ed è interessato a conoscere una terapia liberista per curarne i mali, qui trova il paper scritto dalla Turner, tradotto in italiano.

La tesi centrale è semplice: invece di dotare di assistenza sanitaria statale i 47 milioni di americani oggi non coperti da assicurazione medica (il modello cubano propagandato da Michael Moore, dio ce ne scampi), bisogna mettere tutti costoro in grado di accedere alle assicurazioni private. Che poi sono quelle che gli stessi cittadini americani mostrano di preferire.

Se credete che Sicko sia un film di becera propaganda filocastrista, leggetelo. Se avete bevuto tutte le cose che Moore voleva farvi credere, leggetelo lo stesso. Fosse mai.

Post scriptum. Sullo stesso argomento, su questo blog:
Dedicato a quelli che "la sanità americana ammazza i poveri, mica come in Europa"

Post popolari in questo blog

L'articolo del compagno Giorgio Napolitano contro Aleksandr Solzhenitsyn

La bottiglia ricavata dal mais, ovvero quello che avremmo potuto essere