Il balzello sui processi e i veri conti della giustizia
di Fausto Carioti Ma sì che alla fine una soluzione salta fuori: siamo pur sempre in Italia, no? E allora se Silvio Berlusconi vuole avere la legge sul processo breve, e se Gianfranco Fini gli risponde che si può fare solo se aumentano i finanziamenti per la giustizia, e se Giulio Tremonti dice a tutti e due «bamboli, non c’è una lira», state tranquilli che alla fine ogni cosa si mette a posto e quei soldi si trovano. Dove? Bravi, indovinato: nelle vostre tasche. Sta succedendo in queste ore. Il governo ha appena presentato in Parlamento un emendamento alla Finanziaria da esso stesso preparata pochi giorni fa. Con questa modifica aumenta il «contributo unificato» per le spese degli atti giudiziari. Insomma, rincara il balzello sui processi, che ovviamente deve essere pagato da chi promuove la causa. L’aumento riguarda sia il costo della tassa, sia i casi in cui esso è applicato, poiché il contributo viene esteso a fattispecie di processi che al momento ne erano esenti: nel processo pen