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Visualizzazione dei post da settembre, 2007

Perché Burlando dovrebbe dimettersi

di Fausto Carioti Più assisti ai contorcimenti intimisti di Claudio Burlando, più rimpiangi il sarcasmo sprezzante di Massimo D'Alema. Baffino col cavolo che ti spiattellava in pubblico il suo difficile momento familiare, lui mica avrebbe provato a farti inumidire l'occhio con la storia della separazione dalla moglie e del figlio adottato. E di sicuro da una simile situazione sarebbe uscito meglio. Insomma, massimo rispetto per i problemi personali del governatore della Liguria. Ma se la sua confessione in consiglio regionale doveva aiutarlo a tirarsi fuori dal fango nel quale si è infilato un paio di settimane fa, imboccando contromano la superstrada che collega Genova all’aeroporto, avrebbe fatto meglio a risparmiarsela. Esistevano strategie migliori, meno umilianti per lui e meno sconcertanti per i suoi elettori. Anche se al termine del dibattito il consiglio ha respinto la mozione di sfiducia nei suoi confronti, l’impressione è che Burlando, tirando fuori certe giustificazi

Sanità americana: diagnosi e terapia liberista (altro che Sicko)

Come ogni cosa di questo mondo, il sistema sanitario americano non è perfetto. Si può migliorare. Come ogni cosa di un regime di libero mercato, per quanti difetti possa avere è senza dubbio migliore del suo equivalente fornito dallo Stato in monopolio. Ed è migliore già per il semplice fatto che lascia i cittadini liberi di scegliere. In questi giorni è a Roma Grace-Marie Turner, consulente della Casa Bianca in materia di sanità e presidente del think tank Galen Institute . Come altri giornalisti, grazie agli amici dell' Istituto Bruno Leoni ho avuto il piacere di pranzare con lei e capire le sue idee. Chi vuole leggere un'analisi critica, ma priva di pregiudizi statalisti, del sistema sanitario americano, ed è interessato a conoscere una terapia liberista per curarne i mali, qui trova il paper scritto dalla Turner, tradotto in italiano . La tesi centrale è semplice: invece di dotare di assistenza sanitaria statale i 47 milioni di americani oggi non coperti da assicurazione m

Il decalogo di Fassino: troppo tardi, troppo goffo

La classe politica italiana ha un problema, rappresentato dal crescente disgusto dei cittadini nei suoi confronti. Riguarda soprattutto la sinistra, come confermano i sondaggi su Beppe Grillo , uno che al momento sta facendo senza dubbio più male alla maggioranza che all'opposizione. Normale che sia così. Intanto i cittadini se la prendono con chi governa, e oggi governa la sinistra. E poi molti dei temi portati avanti da Grillo - lotta alla legge Biagi, opposizione alla campagna militare in Iraq etc - fanno sì che le sue "proposte" peschino meglio nel bacino degli elettori dell'Unione, dove i delusi abbondano. A sinistra stanno cercando di metterci una pezza. Alcuni, come Oliviero Diliberto, sparando panzanate sulle reti pubbliche, dove ripetono che loro da tempo hanno in cantiere interventi mirabolanti per ridurre le spese della politica e hanno già introdotto un tetto di due mandati per i loro parlamentari. Siccome Diliberto è già al suo quarto mandato, ognuno è l

Amato manda la privacy a puttane

di Fausto Carioti Lui è al lavoro. La moglie è a casa. Suona il citofono. «Devo consegnare una multa», fa la voce. Il tempo per la signora di guardarsi allo specchio e lanciare due o tre accidenti a quell'imbranato che ha preso l'ennesima contravvenzione e l'agente è già davanti all'ingresso. «Una firmetta qui, prego». La porta si chiude. Imprecando, lei apre la busta. «Cosa avrà combinato stavolta? Semaforo rosso? Ha parcheggiato ancora sulle strisce?». Magari fosse. Quando lo sventurato torna a casa, ad accoglierlo sul marciapiede trova uno strano tappeto. Sono i suoi vestiti buoni, la biancheria, la camicia bianca appena ritirata dalla lavanderia. Pochi metri più in là, il gatto del vicino gioca con uno straccio di lana. Con orrore, il poveretto scopre che quello era il suo unico golf di cachemire. Una voce dall'alto gli apre definitivamente le porte dell'incubo: «Sei un porco, ci vediamo dall'avvocato». Benvenuti nella nuova legislazione anti-prostituzio

Un riscaldamento poco globale: al Polo Sud il ghiaccio è a livelli record

La temperatura ai poli sta cambiando. Ma non come si crede comunemente. Anche perché la stampa "ufficiale" si guarda bene dal raccontare tutta la storia. Il New York Times, nelle sue pagine scientifiche, nei giorni scorsi ha pubblicato un tipico articolo sull'argomento . E' lo stesso quotidiano liberal che i corrispondenti dagli States di Repubblica e Corriere citano e copiano ogni volta che possono, premettendo che si tratta dell'"autorevole" New York Times. L'articolo, nella pagina web, è lungo 40 righe. Il titolo, le prime 38 righe e la foto dal satellite sono dedicati a quanto sta succedendo in Artide. «Mentre il monitoraggio satellitare del ghiaccio polare è stato fatto solo a partire dal 1979, molti esperti che hanno studiato le registrazioni fatte dalla Russia e dall'Alaska, che risalgono a diverse decadi precedenti, sostengono che l'arretramento del ghiaccio quest'anno non ha probabilmente uguali durante il Ventesimo secolo, inclu

Niente nuove carceri: un anno di indulto buttato via

di Fausto Carioti La sicurezza e le carceri - compresi coloro che dentro i penitenziari vivono e lavorano - sono in fondo alle priorità della classe politica italiana. Detta in parole più semplici: non gliene frega niente a nessuno. Il risultato è che, un anno e due mesi dopo l’entrata in vigore dell’indulto, stanno peggio sia i detenuti, che vivono in prigioni di nuovo affollate oltre il limite della capienza, sia i cittadini, che hanno visto aumentare le violenze ai loro danni proprio per colpa di chi è stato scarcerato grazie a quella legge. Dei beneficiati dal provvedimento, 6.194 individui, pari al 22% del totale, sono già stati rispediti in cella. Il loro ritorno ha portato il totale dei detenuti a quota 45.985, quasi tremila in più di quanti ne possano essere ospitati. Non doveva andare così. L’indulto era stato presentato come l’occasione per correre ai ripari ed evitare che si ripetessero situazioni come quella del luglio 2006, quando in carcere c’erano 60.710 detenuti, il 40%

La lezione di Gordon Brown a Romano Prodi

di Fausto Carioti La sinistra italiana, paragonata a quella inglese, vive nelle caverne e deve ancora imparare ad accendere il fuoco con le pietre. Per arrivare a questa conclusione non è necessario studiare testi di politologia. Basta sfogliare la Gazzetta dello Sport. Ieri, tra un’intervista a Roberto Donadoni e le pagelle della Champions League, i lettori più sventurati della “rosea” si sono imbattuti in una lunga lettera di Romano Prodi sull’andazzo del calcio internazionale. Oltre a ribadire le doti che gli hanno procurato il soprannome di Valium, il presidente del Consiglio conferma che le sue affinità ideologiche sono con i piagnoni della “izquierda bananera”, tipo il venezuelano Hugo Chavez, piuttosto che con i leader della sinistra moderna, come il premier britannico Gordon Brown. Prodi non è ancora riuscito a digerire il libero mercato, a venire a patti con il profitto, a capire che ci sono cose dalle quali è bene che i governi tengano lontane le grinfie. Tra quanto scritto d

Con quella faccia un po' così/2

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«Il vero male di cui la Rai ha sofferto negli anni e ancora soffre è un rapporto con il potere politico che ne indebolisce la funzione civile , che limita la validità culturale e che la fa soffrire come impresa che opera nel mercato». Chi ha appena detto queste cose così vere e importanti nell'aula del Senato è Tommaso Padoa Schioppa, ministro dell'Economia. Pochi giorni fa Padoa Schioppa ha nominato consigliere d'amministrazione Rai Fabiano Fabiani, spiegando di averlo scelto proprio per la sua «indipendenza» dalla politica. E infatti la prima cosa che ha fatto il consigliere «indipendente» è stata andare a cena con Romano Prodi, alla vigilia del suo primo Cda Rai. Sempre perché il vero male della Rai è il rapporto con la politica.

Con quella faccia un po' così

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«Grillo è un moderato. Sostiene delle buone ragioni, ma le sue proposte sono moderate. Il limite dei due mandati lo abbiamo già applicato da tempo. Non è una cosa che faremo: l’abbiamo già fatta ». Chi pronuncia queste parole al Tg1 delle ore 20, davanti a qualche milione di telespettatori, è Oliviero Diliberto, segretario dei Comunisti italiani. Che infatti è al suo quarto mandato parlamentare consecutivo . Il giornalista del Tg1, intanto, è impegnato ad annuire.

Prima che sia troppo tardi

Stiamo perdendo un'occasione irripetibile. Quella di registrare, di fermare per sempre su un nastro, la testimonianza, il racconto in prima persona di chi allora c'era e presto rischia di non esserci più. Esistono ancora, in Italia, testimoni diretti dei periodi più importanti del secolo scorso. Persone i cui ricordi d'infanzia sono ambientati nella prima guerra mondiale. Gente che ricorda come fosse ieri i primi anni del fascismo, o ha partecipato alla campagna di Russia, le ragazze che erano a Salò e quelle che si erano date alla macchia con i partigiani. Ci sono, li abbiamo qui tra noi, ma ogni giorno sono di meno. Chi nel 1922, quando Mussolini prese il potere, aveva 5 anni, ora ne ha 90. Per quanto ancora ci saranno? Quanto ancora i loro ricordi rimarranno limpidi? Quanto dareste per sentire dalla voce di uno dei sopravvissuti all'inferno russo il suo racconto? O una delle milioni di storie speciali di gente comune. Quelli che hanno nascosto sotto il letto il solda

Ripassino di storia per Jimmy Carter. E per quelli come lui

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Con le menzogne sparate su Israele da Jimmy Carter e da quelli come lui, che in Italia sono tantissismi (e molto più ignoranti di Carter, ma come scusa non è valida), si potrebbe fare un film. Israele Stato razzista, Israele che crea un muro per imprigionare i poveri palestinesi, Israele che se si leva di mezzo risolve tutti i problemi del Medio Oriente, Israele che ha occupato terre arabe per espandere il proprio territorio... Ci si potrebbe fare un film, e il Terrorism Awareness Project lo ha fatto. Dura cinque minuti, è chiaro ed essenziale, si vede a pieno schermo e non impalla il computer. I fatti contro le bugie. Qui sotto.

Alla scuola privata "Hugo Chavez"

Ora tocca alle scuole private. Hugo Chávez ha appena annunciato che intende statalizzare gli istituti che rifiutano di adottare programmi e libri di testo imposti dal governo. Programmi e libri che, ovviamente, debbono magnificare il suo glorioso regime bolivarian-socialista. Tutto questo per creare «il nuovo cittadino», come lo ha chiamato Adan Chávez, ministro dell'Educazione nonché (toh!) fratello del guappo di Caracas. «Vogliamo creare collettivamente la nostra nuova ideologia, creativa e diversa», ha spiegato il surrogato venezuelano di Fidel Castro. Nuova ideologia collettiva. E non sai se pensare ai Borg o a Pol Pot . Utili idioti che ancora lo difendete, dove siete? Update del 18 settembre . Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, scrive sulla Stampa di oggi : Ci preoccupano le modifiche che Chávez si appresta a fare nella Costituzione che cambieranno profondamente la natura dello Stato venezuelano e la distribuzione dei poteri. Tutto si concentra nelle mani del

La favola del Maometto pacifista e femminista

Le figure di Gesù e Maometto, fondatori delle due più diffuse religioni del pianeta, sono oggetto di un processo di revisione che, incurante delle tantissime testimonianze storiche sui loro insegnamenti, tende a dipingerli come qualcosa di molto diverso da ciò che erano. Nascono così la favola new age del Gesù fricchettone confuso e quella del Maometto pacifista e femminista. Questo tentativo della moderna storiografia progressista delle religioni è esaminato bene nell'articolo " Jesus and Mohammad, Version 2.0 ", scritto da Raymond Ibrahim per la National Review. Quando si tratta di "ricostruire" Gesù, gli accademici invariabilmente partono da due presupposti: che i Vangeli non fossero ispirati dall'alto e che gli eventi lì riportati non siano credibili. In altre parole, non solo gli accademici rifiutano il miracoloso, ma sospettano dell'intera narrazione, che a lungo è stata la fonte primaria per comprendere la natura di Gesù, anche in una prospettiva

Clima, un convegno di cialtronate. Rassegna stampa minima

La conferenza sul clima organizzata a Roma da Alfonso Pecoraro Scanio e dal governo Prodi non è stata un convegno scientifico. E' stata una cialtronata. Lo dicono fior di scienziati, lo dice persino Prodi (Franco, fratello del premier, che di mestiere fa il climatologo). Cristiani per l'ambiente ha curato una rassegna stampa minima dell'evento. Qui l'articolo del Corriere della Sera in cui Franco Prodi dice la banale verità, e cioè che il Pecoraro Show «non ha avuto niente di scientifico», che si è trattato di una conferenza «impostata male. Gli è stato dato un titolo e un'impronta scientifica, ma non è stato invitato nessuno scienziato. E hanno sbagliato a leggere i dati. (...) L'Italia è sempre in linea con il resto delle terre emerse. Hanno dato per scontato e misurato il contributo antropico all'aumento delle temperatura. Ma non è così: è assai probabile che ci sia il contributo dell'uomo nell'aumento della temperatura. Ma quantificarlo è, inve

Giuliano Amato, i terroristi e lo pterodattilo

di Fausto Carioti L'importante, prima di tutto, è capire bene con chi abbiamo a che fare. Nel marzo del 1993 Giuliano Amato, reduce dalla guida di un governo caduto sotto i colpi dagli avvisi di garanzia, pronunciò queste esatte parole: «Mi ritiro dalla politica. Non farò come certi che vorrebbero essere protagonisti del vecchio, del nuovo e del nuovissimo. Per cambiare dobbiamo trovare nuovi politici. Solo i mandarini vogliono restare sempre e io sono in Parlamento ormai da dieci anni». Quattordici anni dopo, Amato ha un seggio in Parlamento, dove è stato eletto nelle liste dell'Ulivo. Così l'ex giurista di fiducia di Bettino Craxi, che sempre perché non voleva fare il mandarino è anche ministro dell'Interno, ieri ha potuto regalare agli italiani un altro di quei ragionamenti che gli sono valsi il soprannome di "dottor Sottile". Ha detto, Amato, che gli sconvolgimenti climatici «possono fare più vittime del terrorismo». Ha aggiunto che per un politico dire ce

Se Berlusconi cavalca l'antipolitica

di Fausto Carioti Silvio Berlusconi ha passato l’estate con il dito alzato. Voleva capire da che parte tirasse il vento. Si è guardato attorno, quasi incredulo. Tutto quello che sentiva e vedeva gli dava una forte sensazione di déjà-vu. Quindi ha deciso, consultandosi con tutti, ma dando retta alla fine solo a se stesso, come fa sempre in questi casi. Ieri, davanti ai giovani di Alleanza nazionale, ha scoperto le carte. Quello che ha fiutato nell’aria, i segnali che ha letto nel Paese sono gli stessi che nell’inverno del 1993 lo convinsero a scendere in campo per cavalcare il forte sentimento antipolitico che montava tra gli elettori. Finì come sappiamo: asfaltò la sinistra e arrivò a Palazzo Chigi. Ora, quattordici anni dopo, il Cavaliere vuole replicare. È convinto che l’Italia di oggi stia nelle stesse condizioni di quella di allora: la classe politica è screditata, la sfiducia degli elettori nei confronti della casta è ai massimi storici e tutto è pronto per l’arrivo di

Alla cortese attenzione del min. Pecoraro Scanio (e dei suoi addetti stampa)

Giornalisti o addetti stampa di Alfonso Pecoraro Scanio? Il dubbio c'è. Va bene i quotidiani di sinistra. Ma che Corriere della Sera , Repubblica (che pur essendo quotidiano d'area ha tutti gli strumenti per svolgere un lavoro critico di tutto rispetto) e Stampa si siano ridotti a copiare e incollare in prima pagina i numeri sparati dal ministro verde dell'Ambiente, senza nemmeno non dico confutarli, ma almeno provare a metterli in discussione, dà parecchio da pensare sullo spirito critico della stampa italiana (senza guardare in casa mia, segnalo il lavoro fatto dal Messaggero , che ha voluto sentire le diverse campane). Siccome su certi temi non si scrive mai troppo poco (vista anche l'insistenza degli ecocatastrofisti), faccio parlare ancora gli scienziati e pubblico l'appendice al libro " Verdi fuori, rossi dentro. L'inganno ambientalista ", scritto per Libero-Free da Franco Battaglia, docente di Chimica Ambientale all'università di Modena e

A cosa servono i blog: un esempio

E va bene che è ingenuo e spesso ridicolo partecipare alla retorica dei blogger puri e coraggiosi contro i mainstream media che manipolano le notizie come vogliono loro. Però leggere Giulia che da New York fa le pulci alla corrispondente del Corriere della Sera, riducendola in brandelli , è libidine pura.

Guatemala, Guatemala...

Quando in Italia era prassi quotidiana riempirsi la bocca con il Guatemala, gli Squallor, che già allora avevano capito molte cose (sicuramente più dei compagni), lo mettevano in rima con "Maremma maiala". Che deve essere più o meno quello che ha pensato ieri il premio Nobel per la pace Rigoberta Menchù, una delle più grandi bufale mai apparse sullo scenario terzomondista (e l'elenco è lungo). Si è andato a votare per le presidenziali e la Menchù ha preso il 3 per cento. Il che la dice lunga su quanto sia meritata la considerazione che l'Italia riserva ancora a certi personaggi. Qui il Manifesto la definisce sobriamente «coscienza critica del Guatemala». Di peggio è riuscito a fare solo Il Secolo , confermando tristemente il complesso d'inferiorità di una certa destra. Maremma maiala, appunto.

I professionisti dell'anti-Ogm

A conferma che la terza narice, nel terzo millennio, ha un inconfondibile colore verdastro, Mario Capanna lancia oggi la sua nuova campagna contro gli Ogm. Al suo fianco, ci fa sapere Repubblica , la Acli, le Coop, Slow Food... Ho scritto "nuova campagna", ma in realtà è quella di sempre: la crociata ambientalista dà modo a Capanna di continuare a mantenere nel mirino le multinazionali, il profitto, lo sviluppo tecnologico, la modernità. Al di là delle considerazioni politiche, resta un dato di fatto innegabile e importante: la campagna anti-Ogm fa presa su una larga parte della popolazione perché fondata su toni emozionali ("la sicurezza non è mai abbastanza, signora mia"), che attecchiscono anche grazie a una ignoranza diffusa sui temi scientifici. La rubrica "Forse non tutti sanno che..." potrebbe essere riempita per centinaia di pagine dalle lacune che abbiamo noi italiani, anche sui dati scientifici più semplici. Persino riguardo a quello che troviamo

Good stuff on the Web

Non sono tra gli entusiasti di tutto ciò che ha a che vedere con la blogosfera (qualche motivo della mia diffidenza ho provato a spiegarlo qui ). Il blog di Enzo Reale, 1972 , invece fa decisamente parte del migliore 5% dei blog. Il suo reportage dalla Birmania è qualcosa che è difficile trovare su una rivista patinata, figuriamoci sul Web. L'invito è di leggerlo. E' arrivato alla ottava puntata (magari quando leggete questo post sarà già andato oltre, come spero). Qui trovate le puntate 1 , 2 , 3 , 4 , 5 , 6 , 7 e 8 . Già che ci sono, segnalo il bel lavoro che sta facendo su Asia News il teologo Samir Khalil Samir riguardo al caso di Mohammad Hegazi, il giovane egiziano convertito al cristianesimo (Magdi Allam ne ha scritto qui e qui ). Tre suoi articoli sono utilissimi per capire bene le ragioni più profonde di quanto accaduto: Il caso Hegazi: l’ossessione dell’Islam per le conversioni ; Il caso Hegazi: proselitismo islamico e cristiano ; Il caso Hegazi: un disegno mondial

Ripresa parlamentare e autunno caldo: video intervista a Schifani e Vito

Lunedì 3 settembre, a Frascati, alla Summer School della Fondazione Magna Carta , il sottoscritto ha fatto una lunga intervista pubblica ai due capigruppo di Forza Italia, Renato Schifani (Senato) ed Elio Vito (Camera). Il tutto è stato registrato, come al solito, da Radio Radicale. Si è parlato, tra le altre cose, di: tenuta del governo Prodi, partito democratico, referendum, legge elettorale e possibili accordi con la sinistra, Michela Vittoria Brambilla, partito delle Libertà, Finanziaria, tesoretto, riconteggio delle schede. Chi proprio non ne può fare a meno fa clic qui sotto e si segue l'intero confronto. Qui per vedere il video dal sito di Radio Radicale . Qui per la versione solo audio . Il materiale è messo a disposizione da Radio Radicale secondo quanto previsto dalla licenza Creative Commons 2.5 Italy .

Sindacati complici del governo Prodi, ecco numeri e prove

Certe cose succedono solo con i governi di centrosinistra. Basta mettere in fila pochissimi numeri appena diffusi dall'Istat per capire che ruolo svolgano i sindacati confederali quando al governo ci sono i loro amici. Nel mese di luglio gli stipendi sono cresciuti dell' 1,8% rispetto allo stesso mese del 2006. E' il record negativo degli ultimi anni: è dal 2003 che le buste paga dei lavoratori dipendenti italiani non crescevano a un ritmo così basso (ma allora le conseguenze furono ben diverse, come vedremo tra poco). Sempre a luglio, la quota di dipendenti in attesa di rinnovo del contratto nazionale è risultata pari al 72,3% (sì, quasi tre su quattro hanno il contratto scaduto), mentre nel luglio del 2006 in questa sgradevole situazione si trovava il 39,3% dei dipendenti. L'attesa media dei lavoratori italiani per il rinnovo contrattuale ora è pari a 8,0 mesi . Anche in questo caso, un anno fa andava decisamente meglio: nel luglio del 2006 i lavoratori dipendenti

Islam e autocensura, ennesima puntata

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Ulteriore conferma di come l'establishment occidentale dei media sia impegnatissimo a mettersi la museruola da solo, e usi nei confronti della religione islamica un rispetto e una cautela che non si sogna di adoperare per il cristianesimo. Stavolta protagonista è Opus , notissima striscia satirica americana che appare sul Washington Post , quotidiano collocato nella zona moderata della sponda liberal. Il 26 agosto e il 2 settembre il Washington Post si è rifiutato di pubblicare nella sua edizione cartacea la striscia settimanale di Opus, poiché la protagonista, Lola, alla perenne ricerca di nuove mode spirituali esotiche, stavolta ha deciso di diventare una estremista islamica. Il dialogo che appare nella striscia contiene anche alcuni (velatissimi) doppi sensi a sfondo sessuale. La striscia, racconta Fox News , è stata mostrata dalla redazione del Post ad alcuni islamici, i quali sono rimasti turbati dalle vignette. Da qui, oltre che dai noti precedenti danesi, la decisione dell