La nuova linea inglese sull'islam

Qualcuno ricorderà Undercover Mosque. Era l'inchiesta andata in onda su Channel 4, canale pubblico del Regno Unito, che - prima di Controcorrente e di Annozero - aveva mandato giornalisti in incognito, dotati di telecamera nascosta, dentro le moschee, per cercare di capire cosa predicano gli imam d'Oltremanica e quale materiale viene distribuito ai fedeli musulmani.

Ne era uscito un quadro abbastanza raccapricciante. Come riassumevo all'epoca,
il cronista ha assistito a sermoni nei quali predicatori di scuola saudita (e quindi wahabita) proclamavano la supremazia dell'islam, annunciavano l'avvento di una nuova jihad contro gli infedeli (cioè contro tutti noi) e diffondevano l'odio per i non musulmani e per i musulmani che non seguono i precetti dell'islam più intollerante.

«Un esercito di islamici si solleverà», ha annunciato un predicatore in moschea. Un altro ha detto che compito degli islamici inglesi deve essere «smantellare» la democrazia britannica: devono «vivere come uno Stato all'interno dello Stato» fin quando non saranno «forti abbastanza da prendere il potere». L'inchiesta ha svelato anche che le università dell'Arabia Saudita stanno attirando numerosi giovani islamici occidentali per allevarli secondo i dettami dell'islam più antimoderno e antioccidentale, e quindi inviarli in giro per il mondo come predicatori.

Nei centri di cultura islamica inglesi sono disponibili dvd e libri che riportano i sermoni di questi predicatori di scuola saudita, le cui prediche sono rintracciabili anche sul Web. Contengono "insegnamenti" sulle donne («Allah ha creato la donna deficiente, il suo intelletto è incompleto»), sulle ragazze («se arrivata all'età di 10 anni non indossa il hijab, noi la picchiamo») e sugli omosessuali. Qualcosa di molto simile a quanto raccontato ieri da Magdi Allam sul Corriere, nel suo articolo sul predicatore d'odio islamico di Verona.
La polizia inglese si è mossa. «Bene», verrebbe da dire, «meglio tardi che mai». No, male. Perché nel mirino, per istigazione all'odio razziale, non sono finiti i predicatori wahabiti. Ma i responsabili del programma. Raccontano tutto il Times di Londra e il Daily Mail di oggi. La polizia inglese ha esaminato il materiale filmato da Channel 4 e si è preoccupata non per quello che avevano detto gli imam, ma per i tagli effettuati in sede di montaggio, che secondo i poliziotti finirebbero per mostrare le frasi dei predicatori fuori dal loro giusto contesto.

La polizia prima ha provato a portare i responsabili del programma davanti alla magistratura, accusandoli di odio razziale, ma i pubblici ministeri gli hanno risposto che non vi erano i presupposti per una simile azione. Quindi si è rivolta all'Authority per le telecomunicazioni, affinché sanzioni chi ha prodotto e mandato in onda Undercover Mosque.

Come rispondono a Channel 4, «crediamo che i commenti riportati nel filmato fossero già eloquenti di per sé. Molti oratori sono stati mostrati chiaramente mentre facevano commenti ripugnanti ed estremistici. Si tratta di un documentario approfondito e dettagliato, realizzato in oltre nove mesi di lavoro, che consentiva a questi commenti di essere visti nel loro contesto completo. A tutti coloro che erano stati filmati mentre parlavano è stato offerto il diritto di rispondere, e nessuno di loro ha mai negato di aver fatto quei commenti».

Per capirsi. Uno degli imam filmati di nascosto era stato ripreso mentre lodava l'esecuzione, ad opera dei talebani, del soldato inglese Jabron Hashmi, dicendo: «L'eroe dell'islam è colui che gli ha staccato la testa dal busto». Un altro sosteneva che «i musulmani non possono coesistere con i non musulmani», che le donne sono «deficienti» e gli omosessuali «cani che debbono essere uccisi». Ma tutti ora dicono che le loro frasi erano state decontestualizzate. Commento del deputato conservatore Adam Holloway, ex cronista investigativo: «Mi sembra proprio che Channel 4 abbia fatto un ottimo lavoro e che, invece di prendersela con loro, la polizia debba fare un po' di investigazioni in incognito per conto proprio».

E' il nuovo andazzo inglese, inaugurato dal primo ministro Gordon Brown quando ha proibito di chiamare "terrorismo islamico" quello iniziato con gli attentati dell'11 settembre. May God (Allah) save the Queen.

Post popolari in questo blog

L'articolo del compagno Giorgio Napolitano contro Aleksandr Solzhenitsyn

Anche De Benedetti scarica Veltroni

Quando Napolitano applaudiva all'esilio di Solzhenitsyn