Chicco Testa, altri passi avanti
Qualcuno ricorderà la mia recensione del libro di Chicco Testa "Tornare al nucleare?". L'ex leader di Legambiente ed ex presidente dell'Enel, su quegli stessi argomenti, ha appena rilasciato un'intervista a Giordano Bruno Guerri per Prima Comunicazione. E' leggibile sul blog di Guerri. Ne isolo alcune chicche (nessun pessimo gioco di parole con il nome di battesimo di Testa).
Sugli stessi argomenti, piccola selezione da questo blog:
Greenpeace e la scienza: il racconto di Patrick Moore
Dal nucleare a Pecoraro Scanio: la triste parabola del Pci
La bottiglia ricavata dal mais, ovvero quello che avremmo potuto essere (a proposito dei treni perduti dall'Italia).
- «Il pianeta non ha nessun bisogno di essere salvato, il pianeta è un organismo fisico, biologico, che ha la sua vita: è stato freddo, è stato caldo, diventerà nuovamente freddo. E’ stato deserto, e non gliene frega niente di quante foreste ha sopra. In realtà stiamo discutendo del pianeta che piace a noi, di rappresentazioni caricaturali della natura».
- «La natura è anche i virus, i batteri, la morte. Se io dicessi “proteggiamo i virus”, tutti mi prenderebbero per scemo. Allora, non stiamo discutendo della natura, ma delle nostre preferenze».
- «Per chi ha una concezione sacrale della natura gli ogm possono sembrare uno stupro. Ma già ben poche delle specie vegetali di cui ci nutriamo sono quelle del neolitico. Gli ogm sono una possibilità concreta per aumentare la produttività dei terreni e anche per delle soluzioni energetiche che non prevedano di rubare il mais ai poveracci che se lo dovrebbero mangiare».
- «Il nucleare è il primo caso in cui l’Italia rinuncia ad essere grande. E’ il peccato originale di quest’ultimo periodo del nostro paese. Da lì in avanti non siamo più stati capaci di affrontare politiche industriali importanti. Insieme al nucleare se n’è andata la chimica, la farmaceutica».
- A proposito dei Verdi: «Quella roba che da anni prende il 2 per cento e che fa una politica sostanzialmente reazionaria, nel senso storico della parola. Reazionaria perché è una politica che ha coltivato gli egoismi locali scambiandoli per interessi generali. E che ha difeso lo statu quo scambiandolo per il mantenimento dell’equilibrio ambientale. (...) I Verdi sono diventati una specie di sindacato delle opposizioni locali e delle minoranze riottose, di chi non vuole cambiare nulla».
- «Tutti si domandano quanta gente morirà a causa del caldo, mentre nessuno si domanda quanta gente non morirà a causa di un aumento delle temperature. Il cambiamento climatico - se ci sarà - farà diventare fertili intere parti del mondo, come la Siberia».
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