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A proposito dell'"Islam religione di pace" e del famoso versetto contenuto nel Corano, sura della vacca, secondo il quale «Non vi è costrizione nella religione»: dei cinquanta Paesi nei quali i cristiani oggi sono più perseguitati, trentacinque sono Paesi islamici. Trentacinque su cinquanta sono tanti. Otto di questi Paesi islamici stanno nella "top ten" della infamità:
1- Corea del Nord
2- Iran
3- Arabia Saudita
4- Somalia
5- Maldive
6- Afghanistan
7- Yemen
8- Mauritania
9- Laos
10- Uzbechistan
Notare che i due Paesi non a maggioranza islamica, e cioè Corea del Nord e Laos, sono regimi comunisti. Sono i risultati più evidenti della "World Watch List 2010" sulle persecuzioni dei cristiani, appena pubblicata dalla associazione no-profit statunitense Open Doors.

La classifica è stata stilata in base alle risposte a una serie di domande:
• La Costituzione e/o le leggi nazionali consentono la libertà di religione?
• La legge consente agli individui di convertirsi al cristianesimo?
• Qual è la situazione attuale dei cristiani?
• I cristiani sono uccisi a causa della loro fede?
• I cristiani sono condannati al carcere, a campi di lavoro o inviati in ospedali psichiatrici a causa della loro fede?
• I cristiani hanno la libertà di stampare e distribuire letteratura cristiana?
• Le pubblicazioni cristiane sono censurate e/o proibite in questo Paese?
• I luoghi d'incontro e le case dei cristiani sono attaccati a causa di motivi anti-cristiani?
L'intero rapporto "World Watch List 2010" può essere scaricato da qui.
Qui si può leggere l'editoriale dedicato al rapporto dall'edizione odierna del Wall Street Journal: "Islamic Christianophobia".
Qui, invece, si può scaricare il rapporto "Global Restrictions on Religion", pubblicato a dicembre dal Pew Forum. Ne scrive Sandro Magister nel suo blog.

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