Chi ha voluto il ticket sanitario

Dopo la manovra triennale varata dal consiglio dei ministri, è riapparsa l'ipotesi di introdurre un ticket da 10 euro sulla diagnostica sanitaria e sulle prestazioni specialistiche. A conti fatti, porterebbe nelle casse dello Stato 830 milioni di euro l'anno. Si può discutere a lungo se il ticket sia una misura utile oppure no (qui si pensa di sì, se non altro per limitare la corsa alle prestazioni gratuite). Resta il fatto che reintrodurre il ticket è una bella rogna, che nessuno si vuole prendere. Anche il governo attuale s'inventerà di tutto per trovare quei soldi altrove.

Lo scaricabarile è già iniziato. I ministri del governo Berlusconi fanno sapere che il ticket, in realtà, era già stato introdotto dal "Patto per la salute" voluto dal governo Prodi. L'allora ministro della Sanità, Livia Turco, s'indigna: "Finiamola con le menzogne. Il precedente esecutivo aveva sospeso questa misura e l’avrebbe cancellata: lo scorso anno abbiamo trovato 830 milioni di euro per evitarla".

Chi ha ragione? Uno dei problemi di questo Paese è la mancanza di memoria. Internet, però, ogni tanto aiuta. Sul sito del ministero della Salute è ancora online la documentazione pubblicata a suo tempo dalla stessa Turco dove, sotto la foto dell'allora ministro, si spiegano per filo e per segno "Il nuovo Patto per la Salute e gli interventi della legge Finanziaria 2007".

Vi si legge, tra le altre cose:
Come cambia il ticket

* Visite specialistiche e diagnostica

Oggi: in tutte le Regioni è già prevista la compartecipazione alla spesa con un tetto massimo di 36,15 euro per un massimo di 8 prestazioni, esclusi gli esenti

Domani: resta inalterato il tetto di 36,15 euro, ma ci sarà una quota fissa su ricetta di 10 euro (8 prestazioni massimo), esclusi gli esenti
Dunque, il ticket fu voluto proprio dal governo dell'Unione. Che poi lo scorso anno trovò misure una tantum per coprirlo, ma - appunto perché le misure di copertura non erano strutturali - lasciando sempre aperto il "buco" per gli anni successivi. Così, a ogni esercizio finanziario, se non si trova il modo di recuperare 830 milioni di euro e passa, il ricorso al ticket diventa automatico. Altro che "menzogne".

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