Berlusconi scarica Di Girolamo su Fini
di Fausto Carioti La procura di Milano è servita: «Il processo andrà avanti e voglio venirne fuori con un’assoluzione piena», assicura in pubblico Silvio Berlusconi, e preso in parola vuol dire che non intende avvalersi della prescrizione. Un impegno nobile, che se mantenuto rischia però di rivelarsi suicida. Vedremo. Gli esponenti finiani che volevano metterlo in difficoltà giocando a fare i surfisti sull’onda dell’indignazione moralista: serviti anche loro. Avete presente il senatore del PdL Nicola Di Girolamo, quello accusato di essere stato eletto all’estero con i voti della ‘ndrangheta? Ecco, di costui ieri Berlusconi ha detto che «non è stato portato da gente di Forza Italia: è stato portato da un responsabile di Alleanza Nazionale che non ho il piacere di conoscere». Et voilà. Un colpo ai magistrati «talebani» e un altro, meno evidente ma assai più duro, agli alleati-avversari di ciò che resta di Alleanza nazionale. Ci fosse stata pure un’opposizione parlamentare, ieri il premi