di Fausto Carioti Enrico Cuccia, l’uomo che ha creato Mediobanca e l’ha governata per oltre mezzo secolo, diceva che le azioni delle società quotate in Borsa non si dovevano contare, ma pesare, perché alcune, quelle del gotha del capitalismo italiano, erano più pesanti di altre. Storie del salotto buono. Palazzo Chigi di questi tempi più che un salotto sembra un manicomio, ma la morale è la stessa: alcuni azionisti, pur possedendo un pugno di azioni, contano molto più degli altri. Numeri alla mano, il “patto di sindacato” rappresentato da Rifondazione, Comunisti italiani e Verdi vale un quarto della maggioranza, ma le loro azioni, alla prova dei fatti, pesano più di quelle dei centristi e dei sedicenti riformisti. Se la riforma delle pensioni doveva essere la madre di tutte le rese dei conti, la partita che determinava chi comanda davvero nella maggioranza, ieri il verdetto è stato chiaro: l’asse anti-riformista che lega la sinistra dell’Unione ai sindacati confederali, e in particolar