Non fai sesso? Colpa di Berlusconi

di Fausto Carioti

Sono tre anni che non fai sesso? È colpa di Silvio Berlusconi. Non hai amici, non trovi l’amore? È sempre con l’infame di Arcore che te la devi prendere. E poi dicono che il loro non è un chiodo fisso. Meravigliosa Natalia Aspesi, la quale ci dimostra ancora una volta che per ridere di quelli come lei non c’è bisogno di inventarsi nulla. Basta raccontarli così come sono, prendere le loro frasi e metter le in fila. Per chi non ne fosse al corrente la signora Aspesi, storica maestrina rossa del bon ton radical chic, tiene da lustri la rubrica della posta del cuore sul Venerdì, il magazine settimanale allegato a Repubblica. Ma si capisce che la dimensione intimista le sta stretta. Ambisce ad altro. Così ogni tanto si fa un po’ prendere la mano. Trova una breccia in qualche cuore infranto e ci si infila inebriata, finalmente libera di rifilare al lettore un concione di alta politica. L’ultimo numero del settimanale, però, è da collezione: stavolta la signora ha dato la meglio di sé.

Le scrive un uomo di 53 anni. Sensibile ed educato, si presenta senza ipocrisie. «Ho sempre sghignazzato quando arrivavo alla sua rubrica», esordisce il tipo. «La trovavo stupidamente noiosa, da settimanale rosa. Poi ho iniziato a leggerla, e posso dire che mi colpisce la solitudine di chi le scrive, me compreso, al punto di arrivare a scrivere a un’estranea, non potendo parlare con amici». Il signore vive a Napoli, è convinto di portare bene la sua età, ha un salario dignitoso, è divorziato e dopo il matrimonio ha avuto qualche storia finita male. Confessa di ave re cercato compagnia sui siti a pagamento. Ha anche frequentato locali per single, deprimendosi ancora di più. Adesso si dice pronto a rinunciare al sesso «pur di incontrare l’amore». Di politica non parla, dalla sua lettera non si capisce nemmeno se gliene freghi qualcosa, se stia con Berlusconi o con Oliviero Diliberto, ed è giusto così.

Cosa fare quando una persona simile ti scrive cose del genere? Il minimo è rispettare i suoi sentimenti senza strumentalizzarla. Ma il nostro ha avuto la sfortuna di beccare la signora Aspesi in un giorno in cui le rode particolar mente. Fedele al motto dei suoi tempi per cui «tutto è politica», anche quello che accade sotto le nostre lenzuola, una Aspesi in formato Erinni, dea della vendetta, piomba su di lui e su Berlusconi. «Mi perdoni se le dico una cosa che forse la irrita e che le sembrerà non c’entrare nulla con la sua inquietudine: il berlusconismo è anche questo», attacca furibonda. Berlusconi? E che cavolo c’en tra costui col fatto che uno non trova la donna giusta e non ha amici? La penna rosa di Repubblica ce lo spiega subito: il berlusconismo ha «trasformato i desideri e le inquietudini della gente», ha «spinto le persone a valutare gli altri secondo ciò che hanno e non secondo ciò che sono», ha «sostituito i sentimenti con il consumo».

Tiè. Così il settimanale di largo Fochetti affibbia al premier l’unica colpa che la sinistra, bontà sua, sinora gli aveva risparmiato, forse per paura di sprofondare nel ridicolo: la responsabilità della infelicità altrui. Titolo dato dal settimanale di Repubblica a questa pagina-capolavoro: «L’amore vero, così difficile da incontrare al tempo (tristissimo) del berlusconismo». Nel mondo psichedelico di Natalia, infatti, prima del 1994 donne interessate ai sol di degli uomini non esistevano, e men che meno uomini interessati solo al corpo delle donne. Nessuno era solo, l’amore era bello, libero e giocondo e soprattutto sempre corrisposto e disinteressato. Si capisce, allora, la rabbia della signora per il malefico individuo che ha rovinato il suo idilliaco universo parallelo. Comprensibile pure il suo appello: cuori solitari di tutto il mondo, unitevi e marciate su villa Certosa.

Anche se c’è il dubbio che certe differenze con Berlusconi esistano più nella mente della signora che nella realtà frequentata da noialtri. Almeno a giudicare dal consiglio con cui lei stessa si congeda dal lettore napoletano, tentato di rinunciare ai rapporti con le donne: «Non si punisca e non le punisca, il sesso aiuta molto a volersi bene». Insomma, si dia da fa re e non si ponga troppi problemi. Che poi è lo stesso consiglio - diciamocelo - che gli avrebbe dato Berlusconi. Ma senza tirarla tanto per le lunghe, senza buttarla in politica, e magari presentandogli un’amica.

© Libero. Pubblicato il 30 agosto 2009.

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