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Visualizzazione dei post da luglio, 2009

La profezia della Sibilla baffuta

di Fausto Carioti La Sibilla baffuta ci ha azzeccato anche stavolta. Era il 13 giugno e Massimo D’Alema, commentando le inchieste pugliesi, vaticinava dagli schermi di Rai Tre, con l’aria annoiata di quello che sa già tutto e si degna, bontà sua, di concedere al volgo briciole della sua onniscienza. «Penso che la vicenda italiana potrà conoscere delle scosse», recitava la sua profezia. Il Pd, assieme alle altre forze d’opposizione, avrebbe dovuto essere pronto «ad assumersi le proprie responsabilità, con molta forza e molta autorevolezza». Cavolo, D’Alema sì che ha la vista lunga. Un mese e mezzo dopo si è tutto avverato: le scosse partite dalla Puglia ci sono state e per il Pd e i suoi alleati sembra davvero arrivato il momento delle responsabilità. Civili e penali. Alle nove e mezza di ieri mattina le gazzelle dei carabinieri di Bari si sono fermate davanti alle sedi regionali del Partito democratico, di Rifondazione comunista, di Sinistra e Libertà, della lista civica del sindaco Mi

Il nuovo ambasciatore statunitense parla dell'Italia

Qui sotto trovate l'intera trascrizione dell'audizione fatta davanti alla Commissione Esteri del Senato americano da David H. Thorne, ambasciatore designato per l'Italia. L'audizione è del 16 luglio ed è stata resa pubblica nelle scorse ore. E' la prima volta che Thorne parla in modo ufficiale dell'Italia e del suo rapporto con il nostro Paese. Al di là di tutte le frasi di rito, occhio a queste parole in particolare: «While the United States and Italy cooperate closely on several issues, there are, however, certain Italian foreign policy positions which continue to concern us. If confirmed, I will work closely with the Italian government to work through our differences». Vogliono dire: «Anche se gli Stati Uniti e l'Italia cooperano strettamente su numerosi temi, ci sono, comunque, alcune posizioni della politica estera italiana che continuano a preoccuparci. Se confermato, lavorerò in stretto contatto con il governo italiano per ridurre le nostre differenz

I guardoni ormai sparano a salve

di Fausto Carioti Il gossip sessuale sulle frequentatrici di villa Certosa e palazzo Grazioli, che doveva ridicolizzare Silvio Berlusconi davanti al mondo, sinora è servito a evidenziare l’“impotentia coeundi” dei suoi aggressori: bravissimi a fare i guardoni, del tutto incapaci a dare il colpo decisivo. Come noto il “silver bullet”, la pallottola ammazza-premier che Repubblica doveva sparare durante il G8, non s’è vista: le rivelazioni shock non ci sono state e le fotografie di Antonello Zappadu pubblicate sinora sono molto più caste di un qualunque pomeriggio estivo sulla spiaggia romana di Capocotta. Questo ha consentito a Berlusconi di terminare il vertice dell’Aquila lodato da Barack Obama e dagli altri grandi leader del pianeta. Dopo averci masticato amaro per un po’ di giorni, ieri i giornali di Carlo De Benedetti ci hanno riprovato. Sul sito web dell’Espresso sono state pubblicate le trascrizioni delle presunte intercettazioni fatte da Patrizia D’Addario durante i suoi colloqui

L'accordo sul clima è buono proprio perché finto

di Fausto Carioti Anche a sinistra sono in pochi a dirlo, perché lì sopra c’è la firma di Barack Obama, e qualunque cosa faccia il Messia è per definizione equa, solidale ed eco-compatibile, oltre ad essere ovviamente un successo. La verità, però, è che, al di là della solita prosopopea di rito, l’accordo sulle politiche per il clima raggiunto all’Aquila - ridurre del 50% le emissioni di gas serra entro l’anno 2050, senza prevedere target intermedi - è un accordo fittizio, perché rimanda tutto a babbo morto. Nonostante questo, non è stato accettato da molti Paesi, incluso quello che emette più anidride carbonica di tutti, cioè la Cina. Così, quando i vertici italiani di Greenpeace si lamentano perché quella del G8 è un’intesa «generica», che si limita a «contenere l’aumento della temperatura terrestre entro i 2 gradi, senza un piano chiaro, senza investimenti e senza obiettivi», dicono una cosa vera. La bella notizia è che - proprio per i motivi per cui agli eco-catastrofisti non piace

Trappola porno per il G8

di Fausto Carioti Ancora poche ore e sapremo di cosa sono fatte le pallottole che gli avversari di Silvio Berlusconi hanno tenuto in serbo per sparargliele durante il vertice G8, e sapremo se la vittima designata riuscirà a schivarle. Sono momenti cruciali, che il presidente del consiglio sta vivendo con l’ansia che meritano le grandi sfide della vita. La cancellazione della puntata di Porta a Porta prevista per ieri sera, dove sarebbe stato protagonista assoluto, e di tutti gli altri appuntamenti in agenda per questi due giorni, con l’esclusione della inderogabile comparsata di ieri accanto al presidente cinese Hu Jintao, conferma che Berlusconi intende mantenere il più basso profilo possibile, e accredita l’impressione di un premier col fiato sospeso. Girano voci incontrollate, come sempre avviene in simili occasioni. Si parla con insistenza di scatti fotografici clandestini che ritrarrebbero il premier e un suo illustre ospite internazionale in posizione gaudente assieme a qualche s

"Berlusconi spiato da uomini dei servizi per conto delle procure". Intervista a Cossiga

di Fausto Carioti A rompere la monotonia di un sabato afoso di luglio ci pensa Francesco Cossiga. È quasi mezzogiorno quando il presidente emerito della Repubblica invia una lettera aperta a Francesco Rutelli, presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, incaricato di controllare l’attività dei servizi segreti italiani. Pura dinamite: Cossiga parte da quanto detto da Umberto Bossi a Berlusconi («Invece di farsi accompagnare dai servizi segreti, è meglio farsi accompagnare dalla gente della Lega e dalla polizia normale, come faccio io. I servizi sono una brutta roba»), ma si spinge molto più in là di quanto fatto dal leader leghista. Il senatore a vita sostiene di aver raccolto «voci che circolano negli ambienti d’istituto», secondo le quali «agenti di un servizio nazionale di informazioni e sicurezza, pur non ricoprendo la qualifica di ufficiali o agenti di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria ordinaria o militare, avrebbero collaborato c

Indovina chi ha fatto deragliare il treno

di Fausto Carioti L’appello di Giorgio Napolitano a evitare polemiche ha avuto effetto solo per poche ore. Sino a quando un treno merci carico di gas di petrolio liquefatto è deragliato nella stazione di Viareggio, provocando una strage. Con i corpi delle vittime ancora sul luogo del disastro, una parte dell’opposizione non ha resistito alla tentazione di strumentalizzare quei morti per dare la colpa, anche di questo, a Silvio Berlusconi e al suo governo. Dove non sono arrivate le veline in topless e le escort in minigonna, qualcuno spera di arrivare con i cadaveri carbonizzati. Sebbene - come è ovvio - non vi sia ancora nulla di chiaro nelle cause dell’incidente. Non si sa se la responsabilità sia delle Ferrovie, dei macchinisti, della società austriaca proprietaria dei vagoni-cisterna carichi di Gpl, di chi li ha presi in affitto o di qualcun altro. Ma sono dettagli insignificanti, per chi è convinto che la colpa sia sempre e comunque della solita persona. Tipo il segretario di Rifon