Confindustria si prepara al dopo Montezemolo

di Fausto Carioti

Se gli imprenditori lombardi resteranno a guardare, la gara per la prossima presidenza di Confindustria sarà una corsa a due: Emma Marcegaglia contro Alberto Bombassei. Alla fine sembra essersene convinto lo stesso Luca di Montezemolo. Dopo aver caldeggiato invano altre candidature, il presidente uscente ha deciso di appoggiare la Marcegaglia. Del resto, se a viale dell’Astronomia ci fossero i bookmakers, oggi darebbero lei come favorita. Le uniche sorprese possono arrivare da Assolombarda e dintorni, dove tanti invocano una candidatura forte, che però rischia di non arrivare mai. E dire che il nome grosso, in grado di riaprire la partita, da quelle parti ci sarebbe: è Giorgio Squinzi. Ma il presidente di Federchimica e patron della Mapei ripete che non intende correre.

«Leggere certi segnali non è difficile», spiega un imprenditore lombardo che in Confindustria è di casa. «Durante i lavori della giunta e in altre occasioni è apparso chiaro a tutti che Montezemolo ha scelto la Marcegaglia». La quale, forte anche della sua delega (è vicepresidente per l’Energia), ha iniziato da tempo a viaggiare per l’Italia, tessendo una fitta rete di rapporti con le associazioni territoriali. Gli associati, prosegue l’imprenditore, riconoscono a Montezemolo il grande merito di «aver rilanciato l’immagine di Confindustria, specie nei confronti della classe politica. Ma il pendolo ha oscillato, e ora si sente l’esigenza di essere rappresentati da qualcuno che sia cresciuto dentro una fabbrica».

Da questo punto di vista, Marcegaglia e Bombassei sono due garanzie. Lei, 42 anni, mantovana, assieme al fratello Antonio guida il gruppo creato dal padre Steno, che grazie alla lavorazione dell’acciaio fattura 3,5 miliardi di euro. È stata presidente dei giovani di Confindustria. Lui, 67 anni, vicentino, assieme al padre e al fratello, nel 1961, a Bergamo, fondò la Brembo, che oggi produce freni per ogni tipo di auto e moto. Alberto ne è il presidente. Carica alla quale affianca la vicepresidenza di Confindustria con delega alle politiche industriali. Ha la fama di "falco". Al momento, la differenza tra i due la fa l’iperattivismo di lei. «La Marcegaglia sta battendo tutto il territorio, lui non si muove», dice chi li conosce entrambi.

Così, prima ancora che i giochi si aprano ufficialmente, la Marcegaglia, la cui candidatura è stata lanciata da Vittorio Merloni, ha già messo in cascina un bel po’ di consensi. Anche in posti inaspettati. In Veneto, ad esempio. A Vicenza e dintorni gli imprenditori hanno fatto capire che si schiereranno con lei. In cambio, otterranno quella vicepresidenza che non hanno avuto con Montezemolo. Poltrona che dovrebbe andare a Massimo Calearo, presidente di Federmeccanica e degli imprenditori vicentini. O, in alternativa, ad Andrea Riello, presidente di Confindustria Veneto.

Pure in Lombardia la Marcegaglia ha i suoi sponsor. Non tutti entusiasti, a dire il vero. A Milano, infatti, si sperava di puntare su uno dei tanti big locali. Ma l’ipotesi di candidare Fedele Confalonieri non è mai decollata. Quanto a Marco Tronchetti Provera, è senza dubbio un gran bel nome, ma - ammesso che ne abbia voglia - non gli viene riconosciuta la capacità di raccogliere i consensi necessari. Squinzi, anche su pressione della famiglia, continua a declinare le offerte, preferendo seguire la sua azienda. Diana Bracco, numero uno di Assolombarda, non sembra avere i numeri né la voglia. Il risultato è che sia Squinzi sia la Bracco dovrebbero appoggiare la Marcegaglia. La stessa cosa è orientato a fare il modenese Guidalberto Guidi, la cui figlia Federica è in corsa per la presidenza dei Giovani di Confindustria.

L’idea che tanti imprenditori considerati vicini al centrodestra appoggino la Marcegaglia, accanto a personaggi che lui mal digerisce, come Luigi Abete e Diego Della Valle, provoca un certo fastidio a Silvio Berlusconi. Nelle conversazioni private che ha avuto nei giorni scorsi, il Cavaliere non ha nascosto perplessità per un candidato che considera troppo vicino alla sinistra. Ha fatto anche notare che il padre di Emma, Steno, e il fratello, Antonio, sono ancora più schierati di lei.

Al fianco di Bombassei, invece, dovrebbe esserci buona parte delle piccole aziende e delle imprese di Federmeccanica, che lui ha rappresentato sino al 2004. Anche l’amministratore delegato del gruppo Fiat, Sergio Marchionne, è messo tra quelli che appoggeranno Bombassei. Se gli schieramenti rimanessero questi, si assisterebbe a un derby (non certo il primo) tra i due top manager Fiat, con Montezemolo e Marchionne su fronti opposti.

Per Montezemolo, la Marcegaglia non è una prima scelta. Lui puntava sul bergamasco Andrea Moltrasio, punto di riferimento di molti manifatturieri. Il quale, però, ha scelto di non correre. Gli uomini vicini alla Marcegaglia danno per chiuso un accordo tra i due, con Moltrasio destinato a ricoprire una vicepresidenza importante nel prossimo vertice di Confindustria. Se poi Montezemolo nutriva speranze per una candidatura di Calearo, gli è andata male. Così si è convinto che, tutto sommato, una donna come la Marcegaglia può essere un buon successore.

I due probabili contendenti, però, devono ancora affrontare le sfide più difficili. Da loro gli associati di Confindustria pretendono innanzitutto chiarezza. «Il tempo dell’attesa è finito. Bombassei traccheggia, ma pure la Marcegaglia non si è scoperta. Presto dovranno dirci che Confindustria vogliono», commenta un noto imprenditore romano. La verità è che tanti sperano che spunti un nome più forte. E poi c’è Berlusconi, il grande assente della partita. Se nei prossimi giorni dovesse capire che non riuscirà ad avere le elezioni anticipate nel 2008, potrebbe decidere di lottare per portare alla guida degli imprenditori qualcuno di cui si fida: c’è ancora tempo per convincere gli indecisi. La partita entrerà nel vivo sotto Natale. Entro gennaio Montezemolo e gli ex presidenti nomineranno i saggi incaricati di tastare il polso agli associati. Dal loro lavoro, a marzo, usciranno i nomi dei candidati che a maggio si giocheranno la presidenza.

© Libero. Pubblicato il 7 novembre 2007.

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